Ue. Sanzioni contro le banche cinesi: un segnale a Pechino e Mosca

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di Giuseppe Gagliano – Per la prima volta l’Unione Europea ha deciso di colpire direttamente il sistema bancario cinese. Nel 18mo pacchetto di sanzioni contro la Russia, Bruxelles ha inserito nella lista nera due istituti di credito regionali: la Suifenhe Rural Commercial Bank e la Heihe Rural Commercial Bank, attive nelle città cinesi al confine con la Russia.Le due banche sono accusate di facilitare transazioni tra Mosca e Pechino che aggirano le sanzioni occidentali. La loro inclusione rappresenta un salto di qualità nella strategia europea: non più solo pressione sulla Russia, ma un avvertimento chiaro alla Cina, sospettata di fungere da “polmone economico” per l’economia russa sotto embargo.Questa mossa rischia di inasprire i rapporti già tesi tra UE e Cina. Pechino ha più volte ribadito di non accettare “sanzioni extraterritoriali” e potrebbe reagire con misure ritorsive. Ma Bruxelles, sotto pressione da Washington, sembra determinata a impedire che il Cremlino trovi vie alternative per finanziare la guerra in Ucraina.La scelta di colpire due banche minori, vicine al confine russo, appare simbolica ma significativa: è un test per vedere fino a che punto la Cina intende spingersi nel sostenere la Russia senza compromettere le relazioni commerciali con l’Europa.L’Ue si trova ora su un terreno scivoloso. Da un lato, vuole mantenere la pressione su Mosca; dall’altro, teme un deterioramento dei rapporti con Pechino che potrebbe avere conseguenze devastanti per l’export europeo, già fragile per via della competizione tecnologica e delle tensioni nel Mar Cinese Meridionale.Se la Cina deciderà di rispondere colpendo aziende o settori strategici europei, l’Europa potrebbe trovarsi intrappolata in una guerra commerciale a due fronti: con la Russia sul piano energetico e con la Cina su quello tecnologico e manifatturiero.