Quando per le armi “democratiche” occidentali servono le terre rare dell'”imperialista” Cina…

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di Dario Rivolta * – Non ci piace ammetterlo ma tutti sappiamo che l’efficienza del governo di un Paese che adotti la formula democratica è nettamente inferiore ai sistemi in cui, almeno formalmente, tutte le decisioni sono prese da una persona sola. Se volessimo, incidentalmente, approfondire le caratteristiche dei due sistemi dovremmo anche ammettere che le attuali democrazie che suppongono il “governo del popolo” nel corso del tempo hanno finito con l’essere sempre più simili a una pura illusione, soprattutto per l’invadenza asfissiante dei poteri finanziari ma anche per il potere sempre più diffuso ed efficace delle idiozie diffuse attraverso i social media. Senza contare la pochezza intellettuale della maggior parte dei politici che ottengono quel ruolo con metodi elettorali molto discutibili o sono scelti per i massimi incarichi europei proprio grazie alla loro nullità chiaramente riconosciuta, affinché non possano fare concorrenza ai capetti nazionali.Se la differenza tra la forma istituzionale dei due sistemi si limitasse al differente grado di libertà individuale, fisica e formale (sempre meno sostanziale), probabilmente le conseguenze buone o cattive si limiterebbero ai cittadini degli Stati implicati e sarebbe inutile che i “democratici” debbano preoccuparsi di coloro che sono soggetti di altre modalità di governo (il concetto che la “democrazia” debba essere “esportata” è una idiota menzogna utile solo per la propaganda egemonista). Purtroppo, anche se in tempi di normale e pacifica convivenza le differenze restano giustamente un fatto contingente e nazionale, nei momenti di un confronto che potrebbe diventare cruento, i diversi metodi di governo sviluppano altre conseguenze.I governanti dei Paesi detti “democratici”, che lo vogliano o meno, sono sempre spinti a prendere decisioni il più possibile demagogiche e comunque portatrici di possibili risultati a breve termine, tanto che si potrebbe affermare che “I governanti inseguono i voti che li inseguono” (copyright di Pietro di Muccio). I risultati a lungo termine, oltre che invisibili sul breve lasso di tempo, potrebbero implicare periodi di temporanea sofferenza per i governati o, detto con altre parole, le decisioni impopolari e quindi negative per l’ottenimento dell’immediato consenso si preferisce evitarle. Naturalmente può succedere il contrario per quei sistemi che non abbisognano di continue verifiche di popolarità.Se guardiamo alla situazione mondiale e al settore di quelle scelte strategiche per cui la differenza temporale delle decisioni è più importante, cogliamo l’importanza anche per noi della differenza nei sistemi di governo tra le “democrazie “e gli “autoritarismi”. L’esempio più negativo dato dalla maggiore inefficienza dei Paesi democratici rispetto agli altri sta nelle scelte fatte in merito alla disponibilità nazionale di materiali oggi indispensabili sia per lo sviluppo industriale che per i rifornimenti dell’arsenale militare. Gli Stati Uniti, maggiore potenza economica e militare del momento, sono oggi estremamente deficitari in una vasta quantità di materiali e prodotti industriali che diventerebbero indispensabili nel caso che il confronto con la Cina diventasse uno scontro bellico.Da quando la Cina, con Deng Xiao Ping ha dato l’avvio del proprio sviluppo economico di stampo capitalista (seppur “di Stato”) ha cominciato a privilegiare l’acquisizione in tutto il mondo di minerali utili e a svilupparne la lavorazione sul territorio nazionale. Oggi la Cina controlla il 90% della lavorazione e della raffinazione mondiale delle terre rare e il 98,8% della produzione di gallio raffinato. Gli Stati Uniti non possiedono impianti di estrazione per il gallio mentre la Cina ha prodotto, nel 2024, 750 delle 760 tonnellate mondiali di gallio primario e ha una capacità produttiva che arriva fino a mille tonnellate. Inoltre è suo il 59,2% della produzione mondiale di germanio raffinato. Giusto per informazione, questi ed altri elementi menzionati in seguito sono essenziali per vari sistemi d’arma avanzati americani tra cui missili a guida di precisione, aerei da combattimento, navi da guerra, sottomarini e sistemi radar avanzati. Ecco alcuni esempi:– Gli aerei da caccia F35 contengono, per unità, oltre 400 kg di terre rare destinate ai motori, all’avionica, alle munizioni e al radar.– I sottomarini di classe Virginia utilizzano 4200 kg di terre rare e i cacciatorpedinieri Arleigh Burke ne richiedono 2360 kg– I droni Predator, i missili Tomahawk, le bombe intelligenti e i sistemi radar avanzati necessitano magneti di terre rare per la propulsione, il puntamento e la guida.– La produzione di batterie per motori di ogni genere necessita di grandi quantità di terre rare e altri minerali non ovunque disponibili.In totale sembra che l’80% delle catene di fornitura dei sistemi d’arma del Pentagono non può funzionare senza la disponibilità di antimonio, gallio e germanio. In altre parole, l’industria della difesa statunitense è estremamente vulnerabile al possesso o meno di determinati materiali oggi non reperibili sul territorio nazionale.Durante il contenzioso commerciale con gli Stati Uniti nel Luglio 2023, Pechino aveva imposto agli esportatori cinesi di richiedere volta per volta l’autorizzazione per esportare otto prodotti a base di gallio e sei a base di germanio. Nell’Agosto 2024 la stessa procedura divenne obbligatoria per l’antimonio. Nel successivo dicembre tutti i tre prodotti subirono la proibizione assoluta di esportazione verso gli Stati Uniti. Nell’Aprile di quest’anno una speciale licenza di esportazione è stata imposta per la vendita all’estero per 7 categorie di terre rare (samario, gadolinio, terbio, disprosio, lutezio, scandio e ittrio) nonché per i magneti che li contengono. Anche se, dopo le telefonate tra Xi e Trump, alcuni divieti sembrano temporaneamente essere stati rimossi, ciò non toglie che potrebbero essere re-introdotti.Diventa evidente che i governanti cinesi, ragionando a lungo termine e senza condizionamenti elettorali, da anni avevano cominciato a pensare di voler mettere le mani su giacimenti di determinati materiali sparsi per il mondo e a sviluppare, in barba ai possibili e impopolari danni ecologici, gli impianti di raffinazione di alcuni di loro all’interno del proprio territorio. Un altro materiale strategico, fortunatamente più disponibile altrove, ma sempre soggetto a particolati autorizzazioni per l’esportazione, è la grafite mentre altri prodotti come il litio si trovano quasi ovunque nel mondo ma sono già in gran parte controllati da aziende cinesi. Per completare il quadro, si sa che gli Stati Uniti devono importare dall’estero più dell’80% del fabbisogno di titanio, il 50% di tungsteno, il 100% della grafite naturale, il 70% del cobalto ecc.Solo a partire dal 2020 il Pentagono ha deciso di investire circa 400 milioni di dollari per creare una catena di approvvigionamento nazionale di minerali essenziali e nel 2022 ha dato il via alla creazione di un impianto di lavorazione pesante di terre rare. Tuttavia tutto ciò non porterà alcun risultato se non dopo anni. Attualmente, i magneti al neodimio prodotti negli Stati Uniti arrivano a 1300 tonnellate di ossido l’anno mentre, contemporaneamente, la Cina ne ha prodotte 300.000 tonnellate. Così si spiega, tra l’altro, perché la Cina è oggi leader mondiale nella produzione di batterie. Occorre arrivare al 2025 affinché una società USA produca, in laboratorio, un campione di ossido di disprosio utilizzando un minerale derivato da un giacimento in Texas. Comunque saranno necessari altri anni per poter passare alla produzione su scala commerciale.È risaputo che gli Stati Uniti sono attualmente e di gran lunga la più grande potenza militare del mondo ma fino a quando durerà la primazia se mancheranno gli ingredienti necessari per alimentare i suoi armamenti?Facendo un salto indietro nella storia occorre ricordare che nel 1940 il Giappone aveva, al momento, una capacità militare nettamente superiore a quella degli Stati Uniti. La differenza che portò alla vittoria americana nel 1945 fu, nel corso della guerra, che la capacità produttiva industriale di armamenti fu quantitativamente molto superiore da parte degli americani nei confronti della limitata industria giapponese. Grazie alla differenza della capacità industriale e al numero della popolazione si cambiò, allora, il corso degli eventi. E oggi?* Già deputato, è analista geopolitico ed esperto di relazioni e commercio internazionali.