«No, uno che, come me, ha scalato il Monte Bianco non teme più niente». Queste le parole di Emilio Fede, 94 anni, ora in un Rsa, che spiega ad Alessandro Dell’Orto per Libero, che non teme più nulla, nemmeno la morte. L’ex direttore del Tg 4 racconta le sue giornate, passate a guardare la tv. «La vecchiaia è brutta, ma la rispetto. Ho appena compiuto 94 anni, sono vicino ai 100: un bel traguardo. In questa struttura mi trovo bene perché ci sono rapporti umani veri. Ho riscoperto l’importanza dell’affetto: il vero potere è avere l’affetto degli altri», spiega. Nella sua lunga intervista Fede parla di papà Giuseppe «brigadiere dei carabinieri, medaglia di bronzo al valor militare perché in periodo di guerra in Africa, sull’Amba Alagi, la montagna che divide l’Etiopia dall’Eritrea, salva 14 carabinieri». E di sua mamma Cosma, cantante d’opera, persa troppo presto. Ripercorre l’infanzia, quella di un bambino «molto vivace. La vita in quegli anni è dura, c’è la fame e di notte vado a rubare verdure. Ogni mattina, invece, mi mandano a comprare il latte, ma mamma non capisce perché ci metto sempre troppo tempo». E confessa: «La signora che lo versa si inchina in avanti ed è di bella presenza, un gran vedere».I primi passi nel giornalismoFede ricorda i primi passi nel giornalismo. E quelle prime righe. Un tema a scuola sul terremoto dell’Etna. «Sono bravo a scrivere, il mio elaborato viene premiato e inizio a collaborare col giornalino degli studenti». Poi l’esordio nei quotidiani: «Faccio la gavetta a ll Messaggero. Quando ho 14 anni conosco il capocronista, gli divento simpatico e tutte le mattine gli porto la brioche con il caffè. Un giorno c’è un appuntamento importante: Giuseppe Di Vittorio, fondatore e segretario generale della CGIL, va in piazza per annunciare il primo sciopero generale. In redazione, però, non ci sono cronisti disponibili, mi chiedono: “Vai tu? Te la senti?”. Ovviamente accetto». Nel 1958 inizia a collaborare con la Rai, come conduttore a contratto, nel programma “Il circolo dei castori”. Ricorda Enza Sampò «bella e intelligente, me ne innamoro subito. Il problema è che sono innamorato anche della regista Dada Grimaldi e sto con entrambe contemporaneamente». Fino a quando la Sampò non lo scopre. «Va in vacanza con la famiglia e quando torna vado a prenderla con la mia Fiat 1100 spider color beige. Apre lo sportello e si arrabbia. Non capisco, poi guardo meglio e sul sedile ci sono gli occhiali della regista. Fine della storia con Enza e di un amore bello», racconta l’ex giornalista. Una fissa la sua, quelle per le bellezze, anche celebri. Ne ricorda una quando lavorò per il Messaggero. «Mi danno da seguire la premiazione del film “Vacanze romane”. Mi faccio prestare una giacca da un cameriere e incontro Audrey Hepburn, dicendo di essere l’inviato del giornale. È giovane e bellissima…». Poi «un giorno arrivo in redazione e l’usciere mi dice: “Emilio gira al largo, il direttore ha scoperto tutto”. Capito? Aveva trovato il conto dei taxi, degli hotel, dei ristoranti, dei regali: tutti soldi fatti spendere al giornale».La moglieMa c’è un amore che ricorda più di tutto, quello con la moglie Diana de Feo. «È il 1964 e lei lavora per il Giornale d’Europa. La mandano a Torino perfare un servizio su Edward Whymper, che 100 anni prima ha scalato il Cervino. Da Roma, alla Rai, mi chiedono di accompagnarla perché sono esperto di montagna, e di trattarla bene perché suo padre potrebbe diventare presidente dalla Rai. Il nostro è un colpo di fulmine, nel 1965 ci sposiamo a Napoli e nascono Sveva e Simona». Il 23 giugno 2021 Diana muore «ma è ancora con me, sarà sempre con me». Il suo sogno è «arrivare al più presto accanto a mia moglie».Il rapporto con Silvio BerlusconiUn lutto a cui segue, due anni dopo, quello di Silvio Berlusconi. «Un amico generoso, intelligente, un fratello che nei miei confronti ha sempre avuto un affetto totale. Mi manca molto anche lui: queste, così ravvicinate, per me sono state due perdite importanti», racconta. Fede ricorda che l’ultima volta che lo sentì era Natale 2022. «Io sono in carrozzina, appena operato dopo una brutta caduta. Mi telefona e mi invita a festeggiare da lui, ma non sono in condizioni di andarci, sarei a disagio e sono costretto a rifiutare».L'articolo La vita di Emilio Fede in una Rsa: «La vecchiaia è brutta, sogno di raggiungere presto mia moglie. Berlusconi? È stato un fratello per me, mi manca» proviene da Open.