Laura Santi, 50enne perugina, è morta a casa sua, a Perugia ieri 21 luglio 2025, a seguito della auto-somministrazione di un farmaco letale. Accanto a lei, suo marito Stefano, che le è sempre stato vicino anche negli ultimi anni di battaglia sul fine vita. Lo ha reso noto in una nota l’Associazione Coscioni. Affetta da una forma progressiva e avanzata di sclerosi multipla, la giornalista aveva avuto il via libera dalla sua ASL di riferimento il mese scorso dopo due anni e mezzo dalla sua richiesta per l’accesso al suicidio assistito e un lungo percorso giudiziario.Il farmaco e la strumentazione necessaria sono stati forniti dall’azienda sanitaria, mentre il personale medico e infermieristico che l’ha assistita nella procedura è stato attivato su base volontaria. Laura Santi ha dovuto affrontare un lungo iter giudiziario, civile e penale, per vedere riconosciuto il diritto ad accedere al suicidio medicalmente assistito. In questo video, pubblicato dall’Associazione Luca Coscioni, Laura annunciava il successo della raccolta firme, coordinata da lei stessa, in Umbria, sulla proposta di legge regionale Liberi Subito.Questo articolo Suicidio assistito, morta Laura Santi: quando la giornalista parlava della legge regionale Liberi Subito proviene da LaPresse