I Papa Boys 25 anni dopo. Cosa resta della GMG del 2000?

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AGI - Sono passati 25 anni dall'ultima Giornata della Gioventù a Tor Vergata. Chi scrive era lì, in quella che qualcuno ha azzardato a chiamare la Woodstock dei cattolici. Ma sono stati tanti i modi in cui sono stati appellati quei quasi due milioni di ragazzi che erano sulla quella spianata fuori dal Raccordo Anulare, sudati, accalcati, in fila ai bagni chimici, festanti perché sembrava che non potesse che essere che quello il clima di quel raduno fortemente voluto da Giovanni Paolo II.Il Papa che per quelli degli anni '80 era l'unico visto, quello che ci aveva accompagnato fino a quel momento, quasi al pari di un nonno. E seppur già visibilmente provato dagli anni e dalla malattia, in quei giorni di agosto sotto la croce di ferro di Tor Vergata non ha fatto mancare il suo entusiasmo, il suo accompagnare la musica con le braccia. Segno di un entusiasmo sincero.  Quel ritornello "Jesus Christ you are my life" che risuonava incessantemente, sparato dagli altoparlanti, rimase nel cervello di ognuno per giorni e giorni. Molte diocesi avevano scelto di brandizzare quell'evento con t-shirt personalizzate per ricordare quell'esperienza, che per molti era il primo viaggio dall'altra parte del mondo, e alla fine lo scambio delle maglie tra i ragazzi era diventato un rito, un modo per ricordarsi di amicizie nate in giornate che sarebbero rimaste straordinarie nella biografia di ciascuno. Rutelli, a Tor Vergata sono nati amoriNel 2000, Francesco Rutelli era sindaco di Roma e anche lui si aggirava per Tor Vergata per controllare che tutta la macchina funzionasse a dovere e senza intoppi per quei ragazzi arrivati da tutte le parti del mondo. All'ex sindaco abbiamo chiesto un ricordo di quei giorni alla vigilia della prossima giornata mondiale della Gioventù. "È stato un evento millenario, non è giusto fare raffronti - chiarisce subito - a Tor Vergata c'erano 1,750 milioni di ragazzi e oggi mi capita spesso di incontrare genitori con bambini frutto di amori nati in quei giorni. È una delle cose più straordinarie che mi sono capitate. Sono nati degli amori che poi hanno dato vita a delle famiglie". E poi con il 2000 "c'è una differenza epocale. All'epoca non c'era internet o era ancora poco diffuso, comunque non esisteva la comunicazione social. Le comunicazioni erano tutte personali. Altro dato straordinario è stata la presenza di 40 mila volontari che con i fratini blu hanno fornito assistenza e informazioni ai pellegrini e che poi hanno partecipato alla Giornata di Tor Vergata. Un volontariato fisico e materiale in un momento in cui non c'erano le comunicazioni social. Una semina di relazioni. Un'esperienza che è entrata pienamente nella loro vita" racconta ancora Rutelli "è stata una macchina organizzativa umana, fatta di continue riunioni, di un esercito di volontari in strada che sono stati il vero motore di un'esperienza straordinaria".  Dal 28 luglio il Giubileo dei Giovani25 anni dopo è cambiato il mondo, ma più semplicemente siamo cambiati noi. Dopo Giovanni Paolo II, si sono alternati due papi: Benedetto XVI e Francesco, venuto dalla fine del mondo, che certamente avrebbe accolto la gioventù del mondo con lo stesso entusiasmo dello scorso giubileo. Tra pochi giorni, sarà Papa Leone ad accogliere migliaia di ragazzi a Tor Vergata. Un pontefice che ancora si sta presentando alla sua comunità e questa sarà l'occasione per abbracciare quella gioventù che tiene vive le parrocchie di tutto il mondo, esercitando una pastorale attiva soprattutto tra i più giovani. Intanto, sulla spianata di Tor Vergata, nell'area della Croce, continuano incessantemente i lavori per accogliere oltre un milione di giovani provenienti da tutto il mondo, pronti a celebrare il loro Giubileo.