Una mozione arrivata in Parlamento a Bruxelles per sfiduciare la presidente della Commissione Ursula von der Leyen dietro la quale ci sarebbe l’azione di Mosca. L’organo esecutivo della Ue, attraverso uno dei suoi portavoce Thomas Regnier, dichiara che a “manovrare” il testo per chiedere il passo indietro della presidente ci fosse proprio la Russia. La mozione, che il 10 luglio è stata bocciata dalla plenaria di Strasburgo con 360 voti contrari e 175 a favore, era stata presentata dall’eurodeputato rumeno, vice presidente del gruppo Ecr, Gheorghe Piperea, e sottoscritta da 77 altri eurodeputati di diversi gruppi politici dell’estrema destra europea. “Seguiamo da tempo le operazioni russe contro l’Ue e la Presidente della Commissione. I fact-checker indipendenti hanno chiaramente identificato tali operazioni nel contesto della mozione di censura”, ha dichiarato Regnier.Già all’epoca, tre giorni prima del voto, aprendo il dibattito in aula, Ursula von der Leyen disse che quella mozione era “stata firmata dagli amici di Putin“. “Sono movimenti alimentati da cospirazioni e complottismi, che vogliono polarizzare le nostre società, inondandole di disinformazione”, furono le sue parole. Oggi invece un portavoce della Commissione va oltre: alla luce del lavoro di fact checker indipendenti – annuncia il portavoce – quella mozione va inserita nel contesto delle “operazioni russe contro l’Ue e la sua presidente”, che Bruxelles “segue da tempo”.Le conclusioni della Commissione arrivano a due giorni dall’approvazione del nuovo pacchetto di sanzioni, il diciottesimo, contro la Russia di Putin. L’accordo include nuove e significative misure in ambito energetico, finanziario e commerciale e l’introduzione di un nuovo meccanismo dinamico di Oil Price Cap che fisserà il prezzo del 15% in meno rispetto al prezzo medio di mercato del greggio russo. Ma non è la prima volta che le istituzioni Ue puntano il dito contro le interferenze di Mosca. Tra le ultime azioni di rilievo, la mozione ad aprile 2024, due mesi prima delle Europee, che invitava la leadership politica dell’Ue e degli Stati membri a contrastare con urgenza i tentativi di ingerenza russa, anche in vista delle prossime elezioni europee. La risoluzione, non vincolante, è stata adottata con 429 voti a favore, 27 contrari e 48 astensioni. Tra gli astenuti c’erano anche le delegazioni di Fratelli d’Italia, Lega e Movimento 5 stelle. A favore invece, gli eurodeputati di Forza Italia, Terzo Polo, Pd e Verdi.Due mesi prima, a febbraio 2024, il Parlamento europeo ha votato una risoluzione contro le ingerenze russe all’interno delle istituzioni di Bruxelles: con 433 voti favorevoli, 56 contrari e 18 astenuti, gli eurodeputati hanno dato il via libera a un testo nel quale si esprimeva profonda preoccupazione per i presunti legami tra singoli deputati e partiti politici europei con la Russia e per i continui sforzi di Mosca di minare la democrazia europea. Una risoluzione che, però, citava alcuni esempi di come la Federazione riuscisse ad “aggirare” le sanzioni inviando soldi ai loro alleati, “come nel caso del Front National nel 2016″ o “come le accuse nei confronti di Lega per Salvini premier“. Motivo per cui la Lega era uscita dall’aula. E a dicembre 2018 la Commissione, per la prima volta, aveva indicato esplicitamente Mosca come la principale fonte di fake news che si riversano sui cittadini dell’Unione europea.L'articolo Mozione di sfiducia a Von der Leyen? Per la Commissione Ue “dietro c’è Mosca” proviene da Il Fatto Quotidiano.