“Voglio che avrai sempre un padre, non come ha fatto il mio”: quando i rapper parlano dei figli dimenticano armi, droga, gioielli e si sciolgono come neve al sole

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Duri ed artisticamente spietati da fuori ma in realtà buoni dentro. Per i rapper il confine tra persona e personaggio è da sempre questione di dibattiti. Perché sì, se da un lato parliamo di sesso, droga, armi e continue gare ad autoproclamarsi come “i più fighi” dei rispettivi quartieri di provenienza, dall’altro è sempre bene ricordare che – quando ascoltiamo i loro testi – ci troviamo davanti a musica, unita all’intrattenimento. “Sto correndo solo verso i money e basta / Serpi sulla faccia, sgocciola la nuova scarpa / Non fare lo scemo, c’ho la Glock che spara / Questi rapper chiusi, ho preparato la bara”, rappa Tony Effe in “Balaclava”.Oppure pensiamo a Guè che, in “Il Contatto”, canta: “Non vali un ca**o come i gioielli, ho due ferri gemelli: Tom e Jerry”. O ad Emis Killa, rapper indagato per associazione per delinquere nell’inchiesta Doppia Curva sugli ultrà di Milan e Inter e daspato per tre anni dallo stadio per il suo presunto coinvolgimento, che rappa in “Straight Rydah”: “Piscio sopra queste bitc**s. In rubrica ho più batt**e che a Sin City”. Possono offendere ed indignare ma, molto spesso, si tratta di esagerazioni, che non corrispondono realmente alla loro persona. O possono direttamente essere racconti di vicende esterne ai protagonisti delle barre che però, se decontestualizzate, si ritorcono contro gli artisti, perché imputati di aver fatto “quella piuttosto che quell’altra cosa” (purtroppo succede frequentemente). E, come spesso accade, “la frittata è fatta”.I rapper, che potrebbero sembrare solo dei cantanti grandi, grossi, tatuati, pieni di gioielli e pronti a pronunciare fragorosi insulti a destra e a manca, in realtà nascondono molto di più. Lati più o meno esposti dei loro caratteri che, a maggior ragione con la nascita dei rispettivi figli, sono venuti a galla. C’è chi è più riservato sulla propria vita famigliare, vedi Jake La Furia e a chi, invece, non dispiace coinvolgere il proprio figlio in brani, copertine musicali e post su Instagram. E a sentirli parlare dei propri bambini, i rapper, si sciolgono come neve al sole. Altro che armi, droga e risse. “Con mia figlia bilingue (Celine, nata il 23 dicembre 2021) avevo questo scambio dove di solito lei mi dava una cosa, io gliela ridavo in loop e la ringraziavo. Poi sono entrato nell’incubo dei cartoni, che mi hanno detto che poi peggiora perché quando diventa più grande poi va al cinema per vedere, ad esempio, Frozen. Mi hanno detto di papà, miei coetanei, che sono andati tipo 23 volte a rivedere lo stesso cartone”, aveva detto Guè ospite al “PoretCast” di Giacomo Poretti.Un altro rapper genitore è Emis Killa, padre di Perla Blue (2018) e di Romeo (2024). “I figli sono qualcosa di diverso dal resto della famiglia e del resto delle amicizie. È proprio vero che capisci solo quando li hai. Io non vedo l’ora di stare con mia figlia. E tua figlia non è come una donna o un’amicizia che può finire. Se anche domani mia figlia si svegliasse impazzita e mi dicesse ‘io non ti parlo più’, per me rimarrà sempre mia figlia. È un punto fisso che hai comunque. La cosa più ferma che puoi avere al mondo secondo me è avere un figlio”, aveva raccontato il rapper a “One More Time”.Fondamentale è far esprimere i propri figli facendoli sentire il più possibile loro stessi, senza filtri imposti da dettami societari. Che sia nell’acconciatura dei capelli o nell’abbigliamento. Questo, J-Ax, lo sa bene e, come da lui spiegato, cerca di trasmetterlo quotidianamente al proprio erede Nicholas (2017): “Sto tentando di insegnare a mio figlio a non ascoltare gli altri. Lui ha i capelli lunghi e una volta è tornato a casa e mi fa: ‘Mi hanno detto che solo le femmine hanno i capelli lunghi e a me non piace il rosa perché mi hanno detto che è da femmina’. Allora gli ho detto: ‘No, se ti piace il rosa non è un problema, ma se hai i capelli lunghi e gli altri ti dicono che sei una femmina, tu gli dici che sono ignoranti’. Sto tentando di insegnargli a non farsi influenzare dagli altri ma a pensare con la propria testa”, aveva dichiarato il cantante ai microfoni di Radio Deejay.Alla lista dei rapper non poteva mancare Fedez che, nel corso delle 24 ore trascorse con lo youtuber Gabriele Vagnato, ha spiegato quando e come riesce a vedere i suoi figli, Leone (2018) e Vittoria (2021). “Ho dei giorni prestabiliti. Ma come a tutto ci si deve abituare, sia io che i bimbi. Sono fortunato a poterli vedere equamente con la mamma. Tanti padri non sono nella mia stessa situazione”. E ancora: “L’unica decisione che ho preso è di non avere le tate e far sì che mio padre fosse la persona che mi aiutava principalmente… Il che significa avere a 35 anni tuo padre sempre in casa”, ha proseguito il cantante. “Se li vizio? Purtroppo sì”, ha detto Fedez, rivelando, inoltre, i modi in cui hanno spiegato a Leone e Vittoria il delicato tema della separazione. “Ti piange il cuore, non è semplice, ma sono cose che devi fare. Ho chiesto consigli su come fare. Anche se ci si separa si rimane una famiglia”, ha concluso Fedez.C’è chi ha avuto problemi con la legge ed ha scelto la musica per esternare le contrastanti emozioni. Parliamo di Shiva, il rapper tornato (parzialmente) libero lo scorso 18 marzo dopo aver accettato una riduzione di pena a 4 anni e 7 mesi e l’obbligo di firma, conseguente ad una sparatoria avvenuta nei pressi dell’etichetta discografica Milano Ovest, a Settimo Milanese. Shiva ha dedicato la traccia “Lettera a Draco” a suo figlio (Draco, 2023). “Sai che il mondo e l’universo lavorano per te / Devi essere all’altezza di questi desideri (…) Ma con te rallenta il tempo / Come quando tu sei nato ed io ero dentro / Non mi son mai perdonato tutto questo (…) Voglio che avrai sempre un padre, non come ha fatto il mio / Che stai lontano dalle strade, non come ho fatto io (…) Mi è cambiato il mondo la prima volta che ti ho visto / È stato l’amore più forte che io abbia mai sentito / Le tue mani, il tuo profumo, i tuoi occhi e il sorriso / Azzurri come due pianeti messi dentro al tuo viso (…)”, recita il testo del rapper meneghino.Gabriel (2022), il figlio di Sfera Ebbasta, è presente nella copertina di “X2VR”, l’ultimo album solista del trapper di Cinisello. Gabriel si trova in braccio a Sfera con a fianco un microfono. Impianto audio che si sarà divertito ad usare per fare le sporche “Bubu, Gang Gang” utilizzate da Sfera e Shiva nel brano d’apertura del loro primo progetto discografico di coppia, “Santana Money Gang”. “Gabriel il prossimo Lebron James? Speriamo. Se facesse sport sarebbe proprio il mio sogno. Lo sport ti aiuta anche a instaurare rapporti, è fondamentale. Io purtroppo ho fatto poco sport, ho iniziato da adulto. Da ragazzino ho fatto calcio, basket, ma pochissimo. E invece spero che mio figlio si trovi fin da subito uno sport che gli piaccia”, aveva dichiarato Sfera.Sveva è il nome della figlia (appena nata) del rapper Ernia. Anche Lazza e Tony Boy sono genitori: il primo del figlio Noah ed il secondo è padre della piccola Arya. Il prossimo della lista sarà il rapper romano Tony Effe. Priscilla, questo il nome della bimba prossima alla nascita, è stata già “introdotta” nella discografia dell’artista. “Con una sola botta faccio due gemelli / Il maschio lo chiamo ‘Gucci’, la femmina ‘Fendi’”, recita il brano originale “Miu Miu” che, con un po’ d’immaginazione, è stato remixato dallo stesso Tony Effe durante un suo live: “Il maschio lo chiamo ‘Gucci’, la femmina ‘Priscilla’”. Diciamo che non sono stati fatti troppi giri di parole. In tutti i sensi.L'articolo “Voglio che avrai sempre un padre, non come ha fatto il mio”: quando i rapper parlano dei figli dimenticano armi, droga, gioielli e si sciolgono come neve al sole proviene da Il Fatto Quotidiano.