All’Antoniano di Bologna, la musica non si ferma mai. Sede del coro di bambini piu’ rinomato d’Italia – il Piccolo Coro dell’Antoniano – questo istituto e’ un paradiso per giovani voci durante tutto l’anno. Questa settimana, pero’, le sue armonie familiari hanno assunto un nuovo accento, poiche’ le melodie del Coro di Bambini delle Ortensie dalla Cina si sono fuse con il repertorio italiano, segnando una gioiosa celebrazione dello scambio culturale. Venerdi’, lo studio dell’Antoniano di Bologna ha ospitato una speciale esibizione congiunta che ha visto la partecipazione dei bambini dei due cori. I giovani cantanti sono entrati in scena tenendosi per mano. Con naturalezza e sicurezza, si sono disposti ordinatamente sul palco ed hanno dato il via a una fantasia di brani italiani. Classici come “Il coccodrillo come fa?”, successi moderni come “Discopizza DJ” e persino un’emozionante interpretazione di “Bella Ciao” hanno risuonato, ognuno accolto da calorosi applausi del pubblico. L’esibizione e’ stata uno dei momenti salienti dell’Antoniano Summer Camp 2025, uno scambio culturale e musicale di dieci giorni co-organizzato dal Piccolo Coro dell’Antoniano e dal Coro di Bambini delle Ortensie. Guidati dagli insegnanti dell’Antoniano, 22 bambini provenienti dalla Cina e i loro coetanei italiani hanno provato, giocato con la musica e trovato gradualmente una lingua comune attraverso il canto. “I nostri insegnanti ci aiutano a pronunciare bene, parola per parola”, ha detto Ma Yijin, undicenne, al suo secondo anno di partecipazione al campo. “Spiegano il significato di ogni canzone, aiutandoci a comprenderne le emozioni. Durante ogni prova, un membro italiano del coro si siede accanto a me, e la sua pronuncia e’ cosi’ bella.Faccio del mio meglio per eguagliare il suo tono”. Luca Cesari, dodicenne, e’ un veterano con sei anni di esperienza nel Piccolo Coro dell’Antoniano. Ha detto che si diverte a provare con i bambini cinesi. “Studio il cinese da quattro anni e ho viaggiato in Cina con il coro. Amo il cibo cinese e un giorno spero di studiare in Cina”, ha aggiunto. Questo campo estivo rappresenta l’ultimo capitolo di un rapporto in crescita tra i due cori. Secondo Liang Xiaoxia, direttrice artistica del Coro di Bambini delle Ortensie, il Piccolo Coro dell’Antoniano visito’ per la prima volta la Cina circa dieci anni fa, per un concerto di Capodanno.Quella fu la sua esibizione di debutto in Cina. “Da quel primo viaggio, il coro e’ tornato in Cina quasi ogni anno”, ha detto Liang. “L’anno scorso ha tenuto cinque spettacoli consecutivi a Shanghai”. Liang ha detto che il fascino del coro in Cina va oltre le sue voci incantevoli e la presenza scenica. “Non si tratta solo dello stile di canto libero ed espressivo del coro, ma anche dei temi delle sue canzoni”, ha detto. Ha aggiunto che il Piccolo Coro dell’Antoniano si sforza di cantare in cinese. “Ogni anno imparano una o due canzoni cinesi. Ora ne sanno cantare piu’ di una dozzina, tra cui La stella piu’ luminosa nel cielo, Mo Li Hua e Guerriero dell’oscurita’”. Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano, ha detto che il campo sviluppa piu’ delle sole abilita’ musicali. “I bambini italiani e cinesi vivono insieme, superano barriere linguistiche e culturali, stringono amicizie e condividono la gioia della musica”, ha detto. Agenzia Xinhua