Nato il 19 ottobre 2004 a Drogheda, in Irlanda, Evan Ferguson sembrava destinato a spaccare il mondo. A 18 anni si prendeva la scena in Premier League con la maglia del Brighton, firmando gol da predestinato e meritandosi il titolo di “giocatore giovane dell’anno” del club nella stagione 2022-23. Una promessa purissima, lanciata tra i grandi con sei gol in diciannove presenze e un hat-trick da copertina contro il Newcastle. Il futuro, all’epoca, sembrava già presente. Ma da quel momento qualcosa si è inceppato. Il talento non è mai venuto meno, ma il fisico ha iniziato a presentare il conto.Il corpo che tradisce: una storia di infortuniLa spirale discendente comincia nella primavera del 2023. Un infortunio alla caviglia lo tiene fuori per alcune settimane ad aprile, ma si tratta solo dell’inizio di un calvario ben più lungo. Nel giro di pochi mesi, Ferguson colleziona una serie di problemi che ne minano la continuità: una ricaduta sempre alla caviglia, un affaticamento al tendine rotuleo, fastidi muscolari e perfino un malessere che lo costringe a saltare il ritiro di settembre.Eppure, tra un dolore e l’altro, trova ancora il modo di brillare: è proprio a settembre che sigla una storica tripletta in Premier. Una fiammata, però, destinata a spegnersi presto. Il Brighton lo tiene in campo a intermittenza fino alla primavera del 2024, quando lo staff medico decide di fermarlo definitivamente. Il club comunica che Ferguson non rientrerà per il resto della stagione. Era tornato troppo presto, con troppe aspettative e, soprattutto, troppi dolori.Nel 2024 la situazione non migliora. A febbraio è costretto a un nuovo stop, ancora per un problema alla solita caviglia. A stagione in corso prova a rientrare, ma tra agosto e settembre deve nuovamente fermarsi per oltre un mese: stesso arto, stessi segnali. La fragilità articolare comincia a diventare un tema preoccupante, tanto per il ragazzo quanto per lo staff tecnico. A peggiorare il quadro, si aggiungono anche un risentimento muscolare alla coscia e un affaticamento lombare registrato a fine 2023, che ne limitano ulteriormente la mobilità.Il momento più critico arriva nell’annata 2024-25. A fine aprile, Ferguson viene nuovamente messo ai box per l’ennesimo stop: caviglia gonfia, dolore ricorrente, nessuna certezza sui tempi. Dopo l’estate, tenta ancora una volta il rientro, ma il fisico lo tradisce di nuovo tra gennaio e febbraio 2025. I media britannici parlano apertamente di un sospetto infortunio al tendine rotuleo del ginocchio destro, con possibile coinvolgimento dei legamenti. A marzo si registra anche una nuova ricaduta alla caviglia. Il bilancio è impietoso: otto infortuni ufficiali in meno di due anni, sei dei quali legati all’apparato articolare inferiore, tra caviglie e ginocchia, più almeno due episodi muscolari documentati.La sensazione diffusa tra tifosi e addetti ai lavori è che Ferguson stia pagando un prezzo altissimo alla precoce esposizione nel calcio dei grandi. Su Reddit, tra le community del Brighton, il tono è amaro: “Troppe lesioni alla caviglia, e quando rientrava non aveva più fiducia. Cercava solo minuti regolari”. Altri mettono sotto accusa i carichi di lavoro del club: “Gli allenamenti sono troppo intensi, tutti corsa e sforzo. Ferguson ne ha risentito più di altri”.Il contraccolpo mentale: gioco e fiducia in crisiA pesare, oltre ai guai fisici, è stato anche il logorio psicologico. Ritornare in campo a metà stagione, con un corpo che non risponde e il ritmo che manca, ha generato un circolo vizioso. Ferguson ha confessato in più occasioni di aver vissuto con frustrazione l’ultima annata. La stagione 2024-25, chiusa con un solo gol in Premier e appena quindici presenze (quasi tutte da subentrato), è stata la più difficile della sua giovane carriera. Graham Potter, che lo ha allenato sia a Brighton che al West Ham nel recente prestito, ha parlato pubblicamente di un “percorso di recupero graduale e su misura”, sottolineando la necessità di non affrettare i tempi. Ma il margine d’errore si è assottigliato, e Ferguson lo sa.Il rilancio alla RomaEcco perché un cambio di ambiente potrebbe essere il miglior alleato. Alcuni osservatori suggerivano un passaggio in un campionato meno pressante, come quello scozzese, dove il ritmo è meno asfissiante e la pressione mediatica più gestibile. Altri, invece, lo hanno spinto verso una destinazione decisamente meno “tranquilla” come la Roma, dove però Gasperini punta a lavorare con calma sul suo recupero, a patto che ci sia piena condivisione nel progetto.Per Ferguson, a 21 anni ancora da compiere, il tempo non è ancora scaduto. Ma dopo due stagioni così, non può più permettersi passi falsi. Serve un’annata intera, pulita, da almeno trenta presenze. Solo così potrà ritrovare se stesso e quel talento che, quando il corpo lo accompagnava, lo metteva al centro del futuro del calcio europeo.Ferguson è ancora un potenziale top player. Ha forza, tecnica, senso del gol e personalità. Ma senza un corpo che regge, tutto il resto si perde. Oggi, più che una scommessa, è una sfida: per lui, per Gasperini, per la Roma che ha avuto il coraggio di credere ancora in un ragazzo che a 18 anni sembrava già adulto. Il tempo, però, chiede risposte. E il 2025-26 per Ferguson potrebbe essere la stagione della verità.Giallorossi.net – G. PinoliL'articolo Evan Ferguson, il gigante ferito: ascesa, ostacoli e una carriera da rilanciare proviene da Giallorossi.net | Notizie AS Roma, Calciomercato ed Esclusive.