Un video circolato tra le chat dell’ospedale Tor Vergata e arrivato fino ai vertici della Regione Lazio ha fatto scoppiare il caso: una discussione violenta, avvenuta in sala operatoria, tra il primario di chirurgia Giuseppe Sica e l’assistente Marzia Franceschilli. Nelle registrazioni, il chirurgo, che oggi risulta indagato, avrebbe rivolto insulti e parole offensive alla collega, culminati in un: «Vattene via». L’episodio è ora al centro di un’indagine penale aperta dalla Procura di Roma.L’accusa di violenza privata e lesioniIl pubblico ministero Maurizio Arcuri ha iscritto Giuseppe Sica nel registro degli indagati per violenza privata e lesioni. Un passaggio definito «atto dovuto» dopo l’esposto presentato dall’avvocato Simone Palombi, legale di Franceschilli, come riporta il Corriere. La dottoressa, intanto, è stata temporaneamente trasferita all’ospedale San Camillo. La vittima avrebbe riportato anche delle lesioni, refertate da un medico e ora allegate alla denuncia. Nel frattempo, il rettore dell’Università di Tor Vergata, Nathan Levialdi Ghiron, ha incontrato la dottoressa Franceschilli. Ma sul fronte disciplinare interno, la vicenda sembra avere preso un’altra piega: il comitato dei Garanti ha rigettato la proposta di sospensione del professor Sica, con due voti su tre contrari.Due versioni a confronto: scontro nel comitato dei GarantiNel verbale della riunione emerge un netto dissenso tra i membri. Domenico Antonio Ientile, unico a favore della sospensione, ha definito la condotta di Sica inaccettabile, sottolineando che «il clamore mediatico ha danneggiato l’immagine dell’ateneo» e che «non si può in alcun modo giustificare l’aggressione verbale». Di opinione contraria l’avvocato Roberto Borgogno, che ha escluso rischi clinici per il paziente e ha definito sproporzionato qualsiasi provvedimento disciplinare. Per lui, Sica rimane un professionista stimato, autore di un intervento completato «in modo corretto» nonostante il clima di tensione.Il pentimento di Sica: «Mi assumo la responsabilità»Dalla documentazione emerge anche il mea culpa a metà dello stesso Giuseppe Sica, che pur avendo ammesso l’inadeguatezza del suo comportamento, si è giustificato però con il livello di stress legato alla complessità dell’intervento chirurgico in corso. «Mi sono assunto la responsabilità dell’accaduto. Sono pentito per la condotta tenuta», ha dichiarato. L’indagine è appena cominciata. Nei prossimi giorni, il pm ascolterà i testimoni presenti in sala operatoria durante l’episodio. Al centro, anche la verifica dell’attendibilità delle lesioni denunciate dalla dottoressa Franceschilli, che nel frattempo attende l’esito dell’azione penale e dell’eventuale riapertura del procedimento disciplinare.L'articolo Insultò la collega in sala operatoria, indagato il chirurgo Giuseppe Sica (mai sospeso). Il caso scoppiato per un video: di cosa è accusato proviene da Open.