La strage di Utoya, 14 anni fa

Wait 5 sec.

AGI - "Bisogna cacciare tutti gli immigrati entro il 2083, data simbolo perché cade esattamente quattro secoli dopo il fallito assedio degli Ottomani a Vienna. Per fare questo dovremo prendere il potere nei vari Paesi europei entro il 2030". Esattamente quattordici anni fa, il 22 luglio 2011, alle 17:17, Anders Behring Breivik, vestito da poliziotto, sbarcò nell’isola di Utoya, nel lago Tyrifjorden in Norvegia, "per uccidere più giovani socialisti possibile ed estirpare alla radice i valori multiculturalisti". A Utoya si riuniscono infatti da decenni, per il tradizionale campeggio estivo, i giovani socialisti e laburisti di tutta Europa.Fu il massacro degli innocenti, che durò 77 minuti senza l’intervento di alcun poliziotto. La prima mossa fu diabolica: dopo aver fatto esplodere un furgone bomba sotto il palazzo del governo, Breivik, con la divisa addosso, radunò i giovani nella mensa caffetteria al centro dell’isola: "Venite, vi devo dare istruzioni sull’attentato di Oslo...". Ne sterminò subito 17. Chi implorava pietà venne finito con un colpo alla testa. Neppure le ragazze furono risparmiate: "Un Cavaliere Templare in azione - scrisse Breivik - non deve fermarsi di fronte a nulla".La caccia all’uomo fu interminabile, e 69 adolescenti, il più piccolo aveva appena 14 anni, lasciarono la loro vita sull’isola. All’arrivo dei poliziotti, Breivik non morì armi in pugno: si arrese e chiese un cerotto per un insignificante taglietto al dito. L’esplosione di un cranio lo aveva leggermente ferito...Il manifestoBreivik scrisse un manifesto di 1.500 pagine per giustificare la strage. "I migranti che se ne andranno con le buone - immaginò tra il 2009 e il 2011 - riceveranno un chilo d’oro a famiglia, per gli altri useremo la forza". Oggi, negli Stati Uniti di Trump, ai migranti che se ne vanno volontariamente si offrono mille dollari e il biglietto aereo gratuito. Per gli altri sono pronti i Marines e la Guardia nazionale. Breivik prefigurò, tra il 2009 e il 2011, che la futura Europa nazionalista potesse contare su degli alleati: il più forte è senz’altro Russia Unita di Putin. "L’Unione Europea - scrisse - è come l’Unione Sovietica. Va smantellata, così come l’Onu e la Nato".Altri possibili alleati potrebbero essere: Le Pen in Francia, Lega e Forza Nuova in Italia, FPOe in Austria, PVV in Olanda, Vlaams Belang in Belgio, Likud in Israele. Roberto Fiore viene citato in termini positivi.Quello che nel 2011 sembrava essere un manifesto con idee violente e strampalate è diventato mainstream. I partiti elogiati da Breivik sono spesso al governo, hanno in alcuni casi la maggioranza relativa e nel 2015 hanno addirittura creato un eurogruppo parlamentare che li accomuna. Dopo Utoya ci sono state tante altre stragi nazionaliste e suprematiste. Molti hanno espressamente voluto seguire la strada di Breivik. Alcuni esempi: nel 2015 Charleston, nel 2016 l’omicidio di Jo Cox e la strage al McDonald’s di Monaco di Baviera (esattamente cinque anni dopo Utoya, stessa data e stessa ora), nel 2018 Luca Traini a Macerata, nel 2019 Christchurch ed El Paso, nel 2021 l’assalto a Capitol Hill, nel 2022 Buffalo, nel 2025 Örebro."Quando saremo al potere - sentenziò Breivik - i traditori marxisti/multiculturalisti verranno giustiziati: politici, intellettuali, professori, giornalisti e uomini di chiesa". Nella testa di Breivik, Utoya fu solo l’inizio del lavoro...