Al Senato è ripreso, dalla settimana scorsa, l'esame del disegno di legge costituzionale che introduce la separazione delle carriere della magistratura, tra pm e giudici. Oggi si riparte dalle dichiarazioni di voto dei gruppi. Approvato il 16 gennaio alla Camera (con 174 sì, 92 no e 5 astensioni), nel pomeriggio si svolge il voto finale del Senato. Presiede l'aula Ignazio La Russa e seduti agli scranni del governo, ci sono il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e per il ministro per rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. Seguiranno – con un distacco di almeno tre mesi, come prevede la Costituzione – gli altri due passaggi parlamentari, tra Camera e Senato, ma sarà senza esame di merito e possibilità di emendare il testo. E in assenza di una maggioranza qualificata dei 2/3 nella seconda votazione, la legge sarà sottoposta a referendum popolare, che la maggioranza prevede nella primavera del 2026. La riforma raccontata dal Foglio