Era un uomo umile e benvoluto Franco Verderosa, il 66enne imprenditore di Tivoli morto lunedì sera 21 luglio in seguito alle gravi ferite riportate in un incidente stradale avvenuto nella tarda mattinata a Gallicano nel Lazio (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).Da 24 ore si susseguono gli attestati di stima e affetto sui Gruppi Facebook di Campolimpido, il quartiere alla periferia di Tivoli dove Franco Verderosa abitava con la famiglia. “La tua umiltà ti ha contraddistinto per tutta la tua vita, ti sei ricongiunto con il tuo amato figlio”, scrive Rossana L. sul gruppo “Se sei de Campolimpido”.“Una notizia davvero terribile… – scrive sullo stesso gruppo Facebook Alessandro P. – Riposa in pace… Spero tu possa riabbracciare Vincenzo”.Sul gruppo “Campolimpido c’è” Tanya A. esprime vicinanza e sostegno a famiglia, parenti e amici di Franco Verderosa.“Con la speranza che abbia riabbracciato il suo amato figlio, e la sua memoria sia sempre fonte di conforto e di forza per chi resta – scrive Tanya A. – L’amore non muore mai, resiste al tempo e allo spazio e ci ricorda di quanto siamo speciali. Un filo indistruttibile che ci unisce fino al cielo”.Da oltre 40 anni Franco Verderosa gestiva insieme ai fratelli Rocco e Massimo “La Verderosa Srl”, l’azienda familiare fondata dal padre che da semplice falegnameria è diventata nel tempo una fabbrica di infissi e arredamenti su misura con sede a Palestrina.Ma negli ultimi 26 anni Franco Verderosa ha convissuto col dolore per la perdita del figlio Vincenzo, anche lui deceduto in un tragico incidente stradale a soli 15 anni.Era il 29 settembre 1999, il piccolo Vincenzo era di ritorno da scuola insieme a un coetaneo, Giuseppe V. I due adolescenti viaggiavano in sella a un Malaguti 50 e percorrevano via della Longarina, la strada che collega via Roma, a Colle Fiorito di Guidonia, con via Trento a Villalba, quando il ponte ancora non esisteva.La vita di Vincenzo e Giuseppe fu spezzata nello scontro contro un tir e Franco affrontò per oltre un decennio una battaglia giudiziaria, convinto che all’origine dell’incidente ci sia stato lo stato di dissesto in cui versava via della Longarina.“Il camion invase la corsia opposta – spiegò l’imprenditore in un’intervista rilasciata al settimanale Tiburno 19 anni fa – costretto dai rami lunghi di un fico selvatico che occupavano la carreggiata. Abbiamo foto e filmati che testimoniano l’incuria di via della Longarina. Non m’interessano i soldi, voglio solo giustizia per mio figlio, quella che finora non ho ricevuto”.L'articolo TIVOLI - Franco Verderosa, Campolimpido si stringe alla famiglia dell’imprenditore proviene da Tiburno Tv.