L’inferno degli animali trasportati vivi a 45 gradi. E l’Italia fa ostruzionismo sulla revisione delle norme Ue

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C’è una sofferenza che non può avere voce e che sono gli occhi a raccontare. Boccheggiavano, avevano la bava alla bocca e un’alta frequenza respiratoria i 150 maiali stipati a bordo di un camion proveniente da Cuneo e diretto al macello Clai a Faenza. Uno solo delle centinaia che viaggiano lungo le autostrade con temperature da record e con a bordo animali. Il trasportatore si è fermato in un’area di servizio, all’altezza di Modena e ha lasciato i maiali sotto il sole cocente per almeno un’ora e mezza. Con la temperatura di circa 45 gradi all’interno del camion e nessun beverino. Ma se non ci sono obblighi per i viaggi che durano meno di otto ore, quindi per la legge un animale può viaggiare per sette ore, per esempio, senza acqua e con una temperatura di 45 gradi, almeno è previsto che gli autotrasportatori non possano lasciare gli animali sotto il sole in prossimità della destinazione finale, prolungando inutilmente le loro sofferenze. Eppure, neppure questa regola – prima di tutto di buon senso – viene rispettata. E se tutto ciò è consentito da norme nazionali ed europee insufficienti che la Commissione Ue ha proposto di cambiare, tra i Paesi che fanno ostruzionismo c’è proprio l’Italia. Il team investigativo di Essere Animali è tornato a documentare i viaggi di animali vivi diretti verso i grandi macelli dell’Emilia Romagna durante i giorni di allerta meteo per il troppo caldo, quando le temperature interne ai camion possono raggiungere i 50 gradi. E si è trovato davanti a situazioni di ordinaria follia. “Chiediamo che l’Italia prenda una posizione chiara a favore di una revisione della normativa che sia in grado di tutelare le condizioni degli animali coinvolti nella filiera alimentare” commenta Chiara Caprio, responsabile relazioni di Essere Animali. ‹ › 1 / 9 - Photocredits: Esser Animali I maiali trasportati a bordo di uno dei camion intercettati da Esseri Animali ‹ › 2 / 9 - Photocredits: Essere Animali Uno dei camion intercettati ‹ › 3 / 9 - Photocredits: Essere Animali La temperatura oltre i 45 gradi all'interno del camion ‹ › 4 / 9 La sofferenza degli animali ‹ › 5 / 9 - Photocredits: Essere Animali I maiali lasciati senz'acqua ‹ › 6 / 9 ‹ › 7 / 9 - Photocredits: Essere Animali ‹ › 8 / 9 ‹ › 9 / 9 Sotto le otto ore nessun obbligo su acqua e temperatura interna ai camion – In soli due giorni di monitoraggio sulla A1 in direzione Sud tra Fiorenzuola e Modena, gli attivisti hanno intercettato oltre 40 camion, di cui più della metà viaggiavano durante le ore più calde. Per la maggior parte i mezzi trasportavano maiali provenienti da tutta la Pianura Padana, principalmente destinati alla filiera Dop. Il caso più grave, riguarda proprio il camion proveniente da Cuneo. Quando il trasportatore si è fermato, il team si è subito reso conto che gli animali erano molto assetati, perché non avevano accesso ad acqua. “Per i viaggi nazionali al di sotto delle 8 ore – denuncia Esseri Animali – il regolamento europeo sul trasporto di animali vivi non obbliga a rispettare temperature massime, né prevede che gli animali debbano avere accesso all’acqua, una lacuna molto grave nella normativa”. Ma non è stata questa l’unica sofferenza patita dai maiali. “Gli autotrasportatori, infatti, sono tenuti a recarsi senza indugio verso la destinazione finale e a non arrecare agli animali lesioni o sofferenze inutili, come quella di lasciarli per lungo tempo sotto il sole in prossimità del macello” spiega il team. Il problema del trasporto di animali vivi con alte temperature riguarda però anche altre specie. Attorno alle 13.30 del primo giorno di monitoraggio, Essere Animali ha segnalato alla Polizia stradale un camion di cavalli proveniente con molta probabilità dalla Francia e diretto a Correggio, dove ha sede un macello di un’azienda che si occupa di trasporto internazionale di cavalli per la macellazione. Il mezzo viaggiava in uno degli orari più caldi del giorno ed è molto probabile che la temperatura all’interno fosse superiore ai 35 gradi consentiti dalla normativa Ue per i trasporti superiori alle 8 ore.Nessun cambio di rotta dopo le denunce – Anche quest’anno, quindi, Esseri Animali si è trovato davanti a una situazione che aveva già denunciato senza alcun esito. “Non risulta che nel 2025 il Ministero della Salute abbia emesso una nota integrativa con le raccomandazioni su una ‘puntuale’ applicazione delle indicazioni sulla movimentazione degli animali vivi – spiega l’associazione – per garantire una maggiore tutela del benessere animale anche in caso di temperature estreme”. Durante la prima giornata di indagine, un altro camion di maiali è stato seguito fino a un grande macello in provincia di Modena dove, con l’aiuto di un drone, sono state documentate le fasi di scarico e la presenza di diversi camion che avevano appena lasciato centinaia di maiali”. Risulta quindi evidente che molti trasporti avvengono ancora nelle ore più calde del giorno, anche in caso di allerta meteo. “La normativa attuale in tema di trasporto, il Regolamento 1 del 2005 – denuncia Esseri Animali – è insufficiente a proteggere gli animali durante questa fase delicata, perché crea una vasta zona grigia non regolamentata e non permette di intervenire in modo appropriato quando il benessere degli animali non è rispettato”. Le leggi attuali restano vaghe sulla necessità che i mezzi di trasporto siano in grado di tutelare gli animali da ‘temperature estreme’ e ignorano totalmente i trasporti nazionali, senza tenere in considerazione altri aspetti importantissimi come i tassi di umidità. Essere Animali, insieme all’associazione europea Eurogroup for Animals, di cui è membro attivo, chiede che vengano drasticamente ridotte le ore di viaggio per tutti i trasporti, vietando i trasporti su lunga distanza e via nave, garantendo tempistiche molto più brevi per tutte le altre tratte, in base alle caratteristiche specifiche delle specie (massimo 4 ore per avicoli e cunicoli, massimo 8 per le altre specie) e che siano introdotti dei riferimenti chiari per le temperature e l’umidità, vietando tutti i trasporti quando le temperature superano i 25°.L’ostruzionismo dell’Italia sulla revisione del regolamento – Dal 2023, la Commissione Ue ha proposto una netta revisione al rialzo, per garantire leggi più in linea con gli standard scientifici più recenti e i pareri dell’Efsa. Proprio in questi mesi, Parlamento europeo e Consiglio stanno discutendo della proposta di Bruxelles di revisione dell’attuale regolamento, considerato dalle stesse istituzioni Ue inadeguato e limitato. “Ma questo lavoro – denuncia Esseri Animali – è messo in pericolo dall’ostruzionismo di diversi europarlamentari e di paesi come l’Italia, che durante il Consiglio Agrifish di maggio scorso ha lanciato un punto di discussione apertamente critico circa la revisione del Regolamento, con il supporto di diversi paesi dell’Est Europa e dell’area mediterranea”. Soltanto due anni fa lo stesso ministro, Francesco Lollobrigida ha riconosciuto che la normativa europea sul trasporto di animali vivi è obsoleta e ha bisogno di essere cambiata. Davanti ai parlamentari italiani, ricorda l’associazione “Lollobrigida aveva risposto a un’interrogazione che portava in aula, a Montecitorio, le gravissime critiche documentate dalle nostre indagini, sofferenze che non possono essere ignorate”.L'articolo L’inferno degli animali trasportati vivi a 45 gradi. E l’Italia fa ostruzionismo sulla revisione delle norme Ue proviene da Il Fatto Quotidiano.