Qualcuno forse ricorderà quel pieghevole dorato, venduto come "l'alternativa di lusso a metà prezzo" rispetto al Galaxy Fold. Dietro c'era il nome Escobar, quello del famigerato narcotrafficante colombiano. Ma lo smartphone era una farsa, e ora anche il suo promotore dovrà pagare le conseguenze.Olof Gustafsson, CEO della discutibile Escobar Inc., è stato condannato a 5 anni e mezzo di carcere. La sua attività? Una combinazione di marketing aggressivo, branding estremo e — come ha stabilito la giustizia svedese — truffa aggravata e frode fiscale. Nel 2019 Escobar Inc. ha lanciato il cosiddetto Escobar Fold 1, uno smartphone pieghevole presentato come un dispositivo di lusso a prezzo stracciato. In realtà si trattava di un Royole FlexPai rimarchiato, venduto sfruttando il nome Escobar e una comunicazione estremamente provocatoria. Poco dopo è arrivato l'Escobar Fold 2, pubblicizzato come "più potente, più sottile e più elegante". Ma anche in questo caso il trucco era evidente: in alcune spedizioni si trattava di un Galaxy Fold danneggiato o usato, in altre di un telefono completamente diverso, e nella maggior parte dei casi nulla veniva consegnato.Le campagne di marketing facevano leva su modelli, oro finto e slogan sensazionalistici, puntando a generare viralità e attirare l'attenzione della stampa. Ma dietro a tutto questo, secondo la giustizia svedese, si celava un sistema fatto di truffa aggravata, false promesse e evasione fiscale. Olof Gustafsson è stato a lungo il volto pubblico di Escobar Inc., la controversa azienda che ha sfruttato il nome del narcotrafficante colombiano per lanciare operazioni commerciali al limite del lecito. In qualità di CEO, ha promosso dispositivi come l'Escobar Fold con campagne virali e provocatorie.Secondo quanto stabilito dal tribunale distrettuale di Svezia, Gustafsson è stato giudicato colpevole di frode aggravata, evasione fiscale e contabilità irregolare, con un danno stimato di oltre 8 milioni di euro. La sentenza ha portato a una condanna di 5 anni e 6 mesi di reclusione.Il caso è diventato emblematico del modo in cui una comunicazione aggressiva, un nome celebre e l'apparenza di un progetto tecnologico possano servire da copertura per operazioni truffaldine, destinate più a generare buzz che a fornire reali prodotti ai clienti.L'articolo Truffe, telefoni falsi e il nome Escobar: ecco com’è finita sembra essere il primo su Smartworld.