I problemi con la sterilizzazione dei cani

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La questione della sterilizzazione dei cani è complessa e spesso in grado di scaldare gli animi: se per le femmine è più semplice (si tende a farlo di routine, soprattutto quando l'animale vive in contesti urbani), per i maschi c'è chi dice che sia altrettanto importante, ma anche chi al contrario sostiene che sia solo un atto crudele e pericoloso per la mancanza di produzione di testosterone in seguito all'intervento.Noi cerchiamo di spiegarvi quali sono i pro e i contro della sterilizzazione, ma vi segnaliamo prima di tutto questo studio pubblicato su BMC Veterinary Research dalla Parsemus Foundation, che potrebbe risolvere il dilemma una volta per tutte.. Qual è il problema? Ribadendo che in questo articolo parleremo solo di cani maschi, il problema ha un nome (inglese): "spay-neuter syndrome", che potremmo tradurre genericamente come "sindrome da sterilizzazione" ("spay" e "neuter" si riferiscono rispettivamente a quella femmine e maschile). È una serie di conseguenze, fisiche e psicologiche, legate al fatto che, oltre a rimuovere gli organi riproduttivi, la sterilizzazione elimina anche una serie di ormoni essenziali per i cani, soprattutto testosterone (ed estrogeni per le femmine).L'assenza di testosterone fin dalla tenera età causa nei cani una forte vulnerabilità a certe malattie: cancro, incontinenza, obesità, ipertiroidismo… Inoltre, un maschio a cui viene tolto il testosterone ha più probabilità di diventare ansioso, reattivo, spaventato e addirittura aggressivo. Ovviamente, non sterilizzare un cane maschio, soprattutto in un contesto urbano, porta con sé una serie di altri problemi, primo fra tutti il rapporto con altri maschi interi. Ma se questo si può addestrare o comunque tenere sotto controllo, i danni fisiologici e psicologici dovuti alla sterilizzazione rimangono.. Le alternative alla sterilizzazione. Ecco perché si sta cercando di studiare metodi alternativi alla sterilizzazione classica, che rimuovano le capacità riproduttive dei cani senza togliere loro il testosterone. Ma si tratta di soluzioni ancora sperimentali, e soprattutto non applicabili ai cani che sono già stati sterilizzati. Ecco perché la Parsemus Foundation, una ONG che si dedica al benessere degli animali domestici, ha tentato un'altra strada: una terapia al testosterone che permetta ai cani sterilizzati di non perdere questo ormone fondamentale.. Semplice e a basso costo. La terapia è molto semplice da spiegare: si tratta semplicemente di iniettare testosterone nei cani sterilizzati, così da "coprire" la mancanza fisiologica dovuta all'operazione. Il test, che prevedeva di trattare diversi cani con dosi differenti di testosterone, si è rivelato molto positivo: non ci sono stati effetti collaterali sui cani, che hanno però potuto beneficiare della presenza in circolo dell'ormone che gli era stato tolto. Il team ha anche notato una riduzione dell'ormone LH, legato a diversi problemi di salute, cancro in primis. In breve, trattare i cani sterilizzati con il testosterone potrebbe essere una soluzione rapida e a basso costo per la spay-neuter syndrome..