L’Autorità Garante della concorrenza e del mercato ha irrogato alla società Emme Group Spa, titolare del marchio Materassi Marion, una sanzione di 3 milioni di euro per una articolata pratica commerciale ritenuta scorretta, ingannevole e aggressiva nell’attività di promozione e vendita di materassi a marchio Marion. La società, attraverso informazioni ingannevoli relative al prezzo, alla convenienza del prodotto pubblicizzato e alla presenza di incentivi fiscali, durante frequenti telepromozioni trasmesse dai principali canali televisivi nazionali e locali, ha indotto i consumatori a fissare un incontro a domicilio con l’agente/venditore di materassi Marion. Nelle televendite viene infatti indicato sempre un prezzo promozionale e un elevato sconto rispetto a un prezzo pieno (o valore di mercato) barrato che non risulta mai applicato. Inoltre, non viene indicato il prezzo più basso degli ultimi 30 giorni, pur trattandosi di offerte promozionali. La condotta della società si è realizzata durante il 2024, ma anche le recenti modifiche apportate alle comunicazioni pubblicitarie non sembrano aver sanato i profili di contestazione rilevati. Nella successiva visita a domicilio, gli agenti/venditori hanno spinto i consumatori, in alcuni casi anziani, anche tramite affermazioni ingannevoli o denigratorie su caratteristiche e tempi di consegna dei materassi oggetto delle tele promozioni, ad acquistarne altri a prezzi molto più elevati. Questo comportamento ha consentito alla società Emme Group di vendere un numero significativamente maggiore di materassi ad un costo superiore anche di tremila euro rispetto a quelli oggetto delle televendite, pubblicizzati a prezzo scontato.Unc: “Bene multa a Materassi Marion, basta sconti farlocchi”La sanzione di 3 milioni di euro a Materassi Marion per pratica commerciale scorretta da parte dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato è una “ottima notizia. Basta sconti farlocchi! Le telepromozioni sui materassi hanno invaso le televisioni italiane e letteralmente bombardato i consumatori”. Lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori. “È quindi, fondamentale, almeno, che gli sconti rappresentati non siano fasulli. Nonostante il decreto legislativo n. 26 del 7 marzo 2023, che ha attuato la cosiddetta direttiva Omnibus, abbia rafforzato le tutele dei consumatori con l’obbligo di indicare il ‘prezzo precedente’, ossia quello più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni precedenti l’offerta promozionale, ancora oggi fioccano gli sconti gonfiati, come abbiamo spesso denunciato in occasione dei saldi. Insomma, la norma rende solo più complicato e rischioso fare ribassi finti, esagerati, ma certo non li impedisce”, aggiunge Dona, “è poi un classico che gli agenti che poi si presentano a casa cerchino di venderti sempre un prodotto più caro rispetto a quello visto nelle telepromozioni. Una pratica frequentissima, che, però, può sfociare nella scorrettezza se si danno informazioni ingannevoli ai consumatori e si forza indebitamente la loro volontà”.Assoutenti: “Settore televendite poco trasparente”“Giusta la sanzione inflitta dall’Antitrust a una società di materassi per pratiche commerciali durante le telepromozioni”. Lo afferma Assoutenti. “Il settore delle televendite è troppo spesso caratterizzato da una scarsa trasparenza verso i consumatori, e si ricorre all’uso indiscriminato di termini come promozioni e offerte speciali anche quando tali sconti sono farlocchi, ossia quando il prezzo pieno non scontato dei prodotti in vendita in realtà sembra non esistere” afferma il presidente, Gabriele Melluso. “Una pratica sempre più diffusa sia nelle telepromozioni che negli spot tv martellanti di alcune società, e che rappresenta un inganno per gli utenti, spinti ad acquistare beni attraverso l’incentivo di promozioni eccezionali e a tempo determinato, promozioni che in realtà non sembrano tali, con gli sconti che hanno una durata illimitata nel tempo”. “Il problema, tuttavia, è che grazie a tali pratiche scorrette le società responsabili ottengono ricavi ben superiori alle multe inflitte dall’Antitrust, che rappresentano oramai un rischio d’impresa inserito nei bilanci delle aziende – conclude Melluso -. Per questo occorre studiare nuove misure di intervento, anche attraverso una attività di moral suasion verso i venditori che, incidendo sul dato reputazionale, porta la società a pensarci due volte prima di avviare la pratica commerciale scorretta”.Questo articolo Materassi Marion multata dall’Antitrust proviene da LaPresse