“Non possono essere realizzati edifici con volumi ed altezze superiori” a determinati limiti, “se non previa approvazione di apposito piano particolareggiato o lottizzazione convenzionata”. È il principio stabilito dalla Cassazione nelle motivazioni delle sentenza con cui ha dichiarato “inammissibile” il ricorso contro il sequestro, confermato lo scorso settembre dal Tribunale del Riesame di Milano, del cantiere delle Residenze Lac nell’area del Parco delle Cave. Il cantiere era stato sequestro proprio un anno fa, il 24 luglio 2024. Un intervento in una zona verde già al centro delle indagini della Procura di Milano che in questi giorni hanno portato alla richiesta di arresto per sei dei 74 indagati sull’ipotizzata speculazione edilizia che ieri sono stati interrogati dal giudice per le indagini preliminari. “È la consistenza dell’intervento edificatorio, con il suo impatto sul territorio, a spiegare la necessità di una pianificazione nei termini scelti insindacabilmente dal legislatore”, che determinano “la innegabile circostanza per cui interventi edificatori consistenti sono come tali dotati di una inevitabile incidenza anche sul piano della rielaborazione e rimodulazione delle opere di urbanizzazione, comunque da affidarsi alla programmazione pubblica” scrivono gli ermellini nella sentenza 26620 del 21 luglio 2025.Secondo i magistrati va tenuto conto anche “un interesse pubblico all’organizzazione del territorio”. Il sequestro ha riguardato il cantiere per la realizzazione di tre “torri”, di 9, 10 e 13 piani, alte da 27 a 43 metri e con 77 appartamenti. Otto gli indagati per abuso edilizio, lottizzazione abusiva, false attestazioni: tra questi anche Paolo Mazzoleni, attuale assessore all’Urbanistica a Torino, coinvolto in più inchieste di questo genere a Milano e progettista della Lake Park, società proprietaria dell’area, e Rossella Bollini, titolare della stessa società, e vari dirigenti comunali.Nell’allora provvedimento del gip collegato al sequestro, venivano elencate tutte le presunte violazioni: l’assenza di un piano particolareggiato esecutivo o di un piano di lottizzazione esteso all’intera zona; la “qualificazione illegittima” dell’intervento come una “ristrutturazione edilizia” e non “nuova costruzione” con pure “indebiti vantaggi tributari ai danni dell’erario”; la monetizzazione degli standard urbanistici “fortemente” sottostimata.“La sentenza… conferma il corretto operato della Procura di Milano nel sequestro dei tre grattacieli realizzati dalla società Nexity delle Cave, senza l’approvazione di un piano particolareggiato o di una lottizzazione convenzionata – scrive in una nota Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde e deputato alla Camera di Alleanza Verdi e Sinistra – La sentenza segna un punto di svolta: è un atto di civiltà giuridica che restituisce dignità alla pianificazione urbanistica e mette al centro il diritto alla qualità della vita nella città. La legge vale per tutti, anche per i grandi operatori immobiliari. Pochi giorni fa, anche il Consiglio di Stato (Sez. IV, sentenza n. 3809/2025) ha confermato lo stesso principio di legalità. Milano ha subito un processo di gentrificazione, che ha trasformato quartieri popolari in aree ad alta redditività immobiliare, espellendo i ceti medi verso la periferia estrema. I grattacieli sono spuntati con semplici SCIA, senza concessione edilizia e senza alcun piano urbanistico. È così che – rimarca Bonelli – i privati hanno accumulato ricchezze enormi mentre le famiglie milanesi si ritrovano con affitti e prezzi delle case fuori controllo. Questa sentenza è una svolta ed una grande vittoria per la città che non può subire la deregulation. Ora serve una vera svolta urbanistica, che rimetta al centro l’interesse pubblico, la giustizia sociale e ambientale perché Milano non può essere una città per ricchi e del cemento, ma della riqualificazione sociale e ambientale delle periferie”.L'articolo Inchiesta urbanistica, la Cassazione: “Non possono essere realizzati edifici con volumi ed altezze superiori senza piano” proviene da Il Fatto Quotidiano.