Il disegno di legge sul fine vita non approderà in Aula al Senato prima di settembre. La decisione è stata presa ieri, al termine della riunione dell’Ufficio di presidenza delle commissioni Giustizia e Sanità di Palazzo Madama, incaricato di coordinare l’iter parlamentare del provvedimento. Un rinvio condiviso sia dalla maggioranza che dall’opposizione, che sposta a dopo la pausa estiva il voto sugli emendamenti. Le motivazioni del rinvioLe motivazioni ufficiali parlano di un sovraccarico di lavoro per le commissioni e per l’Aula, impegnate in queste settimane nella gestione di diversi decreti in scadenza. Ma non solo. Secondo quanto riferito da fonti parlamentari, il rinvio riflette anche la volontà politica – trasversale – di prendersi più tempo per affrontare un tema delicato e divisivo come quello del fine vita. Diversi passaggi del testo restano infatti oggetto di tensione e mancano ancora convergenze sufficienti per un via libera in tempi rapidi. «Così ragioniamo meglio», ha spiegato il senatore di Forza Italia e relatore del testo, Pierantonio Zanettin, che ha lavorato sul provvedimento insieme al collega di Fratelli d’Italia Ignazio Zullo. Ma in molti si chiedono se dietro il rinvio non ci sia anche l’impatto emotivo e politico del caso di Laura Santi, la giornalista affetta da sclerosi multipla che martedì 22 luglio ha scelto di ricorrere al suicidio assistito, auto somministrandosi un farmaco letale, con il supporto del marito. Pochi giorni prima della sua morte, Santi aveva registrato un video in cui si rivolgeva direttamente ai parlamentari, chiedendo loro di bocciare l’attuale versione del ddl sul fine vita, definendolo «un disegno infausto». Ma cosa prevede davvero il testo nella sua forma attuale? Ve lo spieghiamo nel video.L'articolo Fine vita, l’esame della legge è rinviato a settembre. L’appello di Laura Santi per modificare il testo: ecco cosa prevede – Il video proviene da Open.