A pochi chilometri da Carsoli, su per le colline, immerso nel verde lussureggiante dei boschi di querce, larici e castagni, si adagia il piccolo borgo di Tufo, con i suoi colorati murales. Nell’imminenza della manifestazione “Intonaci”, in cui avverrà l’inaugurazione di nuove opere che andranno ad arricchire il repertorio artistico che adorna i muri delle antiche case, incontriamo David Anzini, il Presidente della locale Pro Loco, che ci accoglie con grande cordialità presso il Bar Fabrizio, che si trova proprio all’inizio del percorso dei murales.L’argomento del giorno, dunque, è “Intonaci”, manifestazione nata nel 2016 grazie ad un’idea della Pro Loco di Tufo, in collaborazione con gli artisti della Valle del Cavaliere, originari della zona, e con le Accademie d’Arte di Roma, di Sassari e di Firenze.“Intonaci”, come ci spiega il Presidente, “è iniziato come uno scherzo ed invece è arrivato alla decima edizione”.Quest’anno la manifestazione si terrà il 26 luglio e durerà per tutta la giornata.Nel corso della mattinata ci saranno delle visite guidate, che verteranno sia sui murales che sui saloni del palazzo baronale, restaurato dopo tanti anni grazie agli sforzi della Pro Loco.Nel pomeriggio, all’interno della chiesa di San Giuseppe si svolgerà la presentazione del libro “Tutti a cercare fiori tra le macerie” di Stefano Bove Zhew, artista specializzato in street art ed insegnante. Nella sua opera, come ci spiega il Presidente, sono presenti immagini e foto dei murales realizzati dai “cuccioli di Tufo” con la supervisione dello stesso Zhew, che ha insegnato ai bambini la tecnica per dipingerli.Inoltre, il pubblico potrà anche godersi “Come eravamo”, interessantissima mostra in cui saranno esposte circa 200 foto d’epoca raffiguranti abitanti di Tufo, immortalati per lo più nel giorno del loro matrimonio. La mostra include anche alcuni cimeli tipici del luogo, come un abito da sposa in taffettà viola, colore scelto per le nozze da molte ragazze dell’epoca al posto del bianco, riservato alle donne dell’aristocrazia.La presentazione dei nuovi murales si svolgerà nel tardo pomeriggio. Verrà così finalmente svelato il mistero sulle opere attualmente coperte da uno spesso panno bianco, che ha l’ingrato compito di impedire ai passanti di soddisfare la loro curiosità su quello che vi è raffigurato.Una delle nuove opere si trova a Piazza San Rocco, sulle mura di Palazzo Arnone. L’edificio risale al ‘500 e, con ogni probabilità, inizialmente ospitava la guardia borbonica, che aveva il compito di difendere i confini e di contrastare il brigantaggio; forse non è azzardato ipotizzare che il murale coperto si ispiri proprio a questo tema, ma non vogliamo sbilanciarci più di tanto perché non ci è stato svelato nulla per non rovinare la sorpresa.Stesso discorso per l’altro murale coperto, che si incontra più avanti sulla stessa strada; anche in questo caso il mistero su quello che vi è dipinto sarà svelato solo sabato prossimo.I nuovi murales si aggiungeranno agli oltre 120 già presenti tra Tufo Basso, Tufo Alto e Villetta, senza contare le opere in legno, quelle in ceramica dell’artista Battista Rea e le due splendide vetrate artistiche, che pure abbelliscono il paese.In genere, il soggetto dei murales di Tufo riguarda la storia del paese e dei suoi abitanti; sono tutti delle vere opere d’arte, dunque selezionare i pochi che è possibile citare in questa sede non è affatto facile.Tra gli altri, si ricordano il murale raffigurante il mugnaio, disegnato sul muro di quella che era casa sua, e il murale raffigurante la transumanza, posto sulla strada dove passavano le greggi che venivano condotte da Rieti verso nuovi pascoli.Assolutamente da non perdere anche i murales dedicati al maestro Manzi, la cui madre era nata a Tufo; l’anno scorso, gli artisti locali hanno dedicato al grande docente, scrittore e pedagogista anche un monumento molto suggestivo che include un murale raffigurante un cielo ornato di stelle.“Intonaci” si concluderà la sera con una cena in piazza San Rocco, allietata dalla musica dal vivo del Trio Evergreen.Federica Focà