“Dio mi ha detto di andare nel deserto. Mi ha chiesto di ricostruire la chiesa”. Coppia francese condannata: volevano portare il figlio nel Sahara per un rito di “iniziazione”

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“Dio mi ha detto di andare nel deserto e di separarmi da te prima di poterci incontrare di nuovo”. Pochi giorni fa, Florian L. e Marie L., una coppia di Carcans nella Gironda francese, sono stati condannati a 18 mesi di carcere, con sospensione condizionale, per violazione degli obblighi genitoriali dal tribunale penale di Bordeaux. Il 19 dicembre 2024 la coppia, che aveva appena acquistato un fuoristrada, aveva lasciato Carcans-Maubuisson con l’intenzione di recarsi nel deserto del Sahara per un rito di “iniziazione” e “sacrificare” il figlio Gabriel, che era “posseduto dal diavolo”.Il 21 dicembre 2023, la Guardia Civil spagnola aveva arrestato i due ad Algeciras, dopo che era stato emesso un mandato di cattura europeo. Il pubblico ministero Olivier Bonithon aveva chiesto sei anni di carcere per entrambi, la revoca della potestà genitoriale (concessa ndr), la privazione dei diritti civili, civici e familiari e il divieto di svolgere attività di volontariato con i minori. Secondo la stampa francese tutto il processo si è giocato attorno all’intenzionalità possibile del gesto omicida. Accuse peraltro completamente smentite dai genitori. “Avevamo programmato di fare una passeggiata perché dovevamo attraversare questo deserto in auto, e l’abbiamo trovato simbolico”, aveva spiegato Marie L. respingendo qualsiasi accusa di potenziale sacrificio. “Il termine sacrificio è controverso; forse è stato male interpretato”, ha ricordato nella sua arringa l’avvocato difensore della coppia. “Si tratta di una coppia che condivide convinzioni comuni che potrebbero stupire e sorprendere. Ma la libertà di credo è importante in questo caso. Non possiamo condannare le persone con il pretesto che credono in religioni o in ipotesi catastrofiche”.Era stata una cara amica della coppia ad allertare la polizia, dopo che Florian L. aveva fatto visita a casa sua. Le aveva spiegato che sua moglie era la reincarnazione della Vergine, suo figlio quella di Gesù e le aveva parlato di questo viaggio “iniziatico” nel Sahara, necessario per “la nascita di una nuova religione”. “Il giudizio universale si avvicina, l’80% della popolazione deve morire, tranne chi si converte”, aveva testimoniato l’amica. Inizialmente detenuti in Spagna per 24 giorni, i genitori sono stati poi estradati in Francia il 12 gennaio 2025. Il 40enne Florian L. sembra quello più sofferente a livello psichico. In tribunale, ha spiegato, in lacrime, di aver parlato con Dio una sera durante la tempesta Ciaran. “Non credevo in Dio, ma quando viene a trovarti, non hai più scelta. Mi ha chiesto di ricostruire la chiesa e di essere il suo braccio forte”. Quella sera, l’uomo è stato trovato completamente nudo in una foresta del Médoc. Era ricoverato da cinque giorni presso l’ospedale psichiatrico Charles Perrens di Bordeaux. Giovedì scorso, il giudice che presiedeva il caso ha descritto l’uomo come affetto da “episodi deliranti acuti” e affetto da “disturbo borderline di personalità”. La difesa ha invece puntato ad una generale “sovrainterpretazione dei fatti” sostenendo che i genitori avevano pianificato questo viaggio in Marocco molto tempo prima per incontrare un amico insegnante che insegna lì. Avevano anche subaffittato la loro casa e incaricato la gestione della scuola durante il loro viaggio di sei mesi. Diversi testimoni, conoscenti della coppia, hanno sfilato sul banco dei testimoni in tribunale sostenendo che sì, la coppia aveva un approccio “molto critico nei confronti della società”, ma che mai era stato menzionato, balenato, affermato l’idea di un sacrificio del loro figlio.L'articolo “Dio mi ha detto di andare nel deserto. Mi ha chiesto di ricostruire la chiesa”. Coppia francese condannata: volevano portare il figlio nel Sahara per un rito di “iniziazione” proviene da Il Fatto Quotidiano.