West Nile Virus, allerta a Latina e nel Lazio. Bassetti: «Zanzare, l’unica prevenzione è non farsi pungere»

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Si alza il livello di allerta in provincia di Latina dopo la morte di Filomena Di Giovangiulio, 82 anni, avvenuta nei giorni scorsi all’ospedale di Fondi, dove era stata ricoverata per una febbre improvvisa poi ricondotta al virus West Nile. È il primo decesso in Italia nel 2025 legato all’infezione del virus e, al momento, i casi accertati nella zona sono sette, inclusi due cavalli risultati positivi dopo il decesso. La donna, originaria di Nerola ma da anni solita trascorrere le estati in una casa con giardino a Salto di Fondi, è deceduta pochi giorni dopo il ricovero. «Mio suocero ha chiamato il 118 quando ha capito che Filomena non riusciva più ad alzarsi dal letto, racconta la vicesindaca e nuora della vittima, Elena Trecciola. «Aveva febbre alta e un forte malessere generale. La diagnosi è arrivata solo dopo il decesso, quando lo Spallanzani ha confermato il contagio».La mancanza di un piano coordinatoSecondo le autorità sanitarie, non esiste al momento un piano nazionale o regionale coordinato per arginare la diffusione del West Nile virus e delle altre mutazioni. I sindaci di Fondi e Latina stanno valutando nuove ordinanze, mentre Cisterna e Priverno hanno già attivato misure straordinarie. Ma la percezione generale è che si stia reagendo in ritardo. Il virus, trasmesso dalla puntura di zanzare infette, può colpire in modo grave anziani e persone immunodepresse. Bassetti: «Non più un virus tropicale»Per Matteo Bassetti, non c’è più nulla di esotico nel virus West Nile. «È una malattia presente in Italia da almeno 15 anni, con casi ricorrenti e purtroppo anche decessi. Ormai va considerata endemica», afferma. «I cambiamenti climatici hanno accelerato la tropicalizzazione delle città, e Latina è particolarmente vulnerabile per la presenza di zone umide e canali di bonifica». E sulla prevenzione, per l’infettivologo i margini di manovra non sono molti: «La zanzara non deve pungere. Punto. Vanno usate zanzariere, repellenti, vanno eliminate le acque stagnanti, e i Comuni devono eseguire le disinfestazioni, preferibilmente con prodotti anti-larvali. Non possiamo più permetterci improvvisazione». I sintomi più comuniEmanuele Nicastri, direttore dell’unità ad alta intensità di cura per malattie infettive dell’ospedale Spallanzani, non si dice sorpreso: «Che il West Nile arrivasse anche nel Lazio era ampiamente previsto. Le condizioni climatiche e la vicinanza a regioni dove era già presente, come Toscana e Campania, lo rendevano inevitabile». «L’80% dei contagi è asintomatico – afferma Nicastri sentito dal Corriere della Sera – mentre nel restante 20% si osservano sintomi come febbre, spossatezza, dolori muscolari o rash cutanei. Negli anziani, però, può manifestarsi in forma neuroinvasiva: meningite, encefalite, disturbi della coscienza. È fondamentale andare al pronto soccorso se si presentano sintomi neurologici dopo una febbre». A rendere ancora più insidioso il virus è la difficoltà diagnostica. «Serve il test PCR, che però non viene eseguito di routine. La diagnosi precoce è cruciale per limitare le complicanze», sottolinea ancora Nicastri.La zanzara non è più l’unica sospettataA Fondi, il commissario straordinario dell’Istituto Zooprofilattico del Lazio e Toscana, Stefano Palomba, ha attivato un piano di sorveglianza nell’arco di cinque chilometri dal luogo del contagio. «Stiamo effettuando prelievi di sangue su persone e cavalli, che sono ospiti terminali: non trasmettono il virus, ma ci aiutano a capire il livello di circolazione», spiega al Corriere della Sera. «Allo stesso tempo, abbiamo installato trappole per zanzare per analizzare gli esemplari raccolti e verificare la presenza del virus. È dal 2001 che monitoriamo la West Nile: ora il problema è diventato strutturale». Non solo zanzare: «Stiamo studiando anche il ruolo di uccelli come corvi e passeri, che possono diventare serbatoi del virus e contribuire alla sua diffusione», prosegue Palomba. L’attenzione dell’istituto è massima sull’Agro Pontino, già segnalato negli anni passati come zona a rischio.L'articolo West Nile Virus, allerta a Latina e nel Lazio. Bassetti: «Zanzare, l’unica prevenzione è non farsi pungere» proviene da Open.