Arriva anche Darderi: l’Italia del tennis vince più tornei di tutti e spadroneggia nella classifica Atp

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È più difficile confermarsi che vincere. Vecchio adagio che non hai smesso di essere una regola non scritta dello sport. E allora, il tennis maschile italiano ha più di un motivo per sorridere, perché gli straordinari risultati ottenuti in questi anni continuano ad essere replicati, se non migliorati. L’ultimo grande esempio di questa epoca d’oro si chiama Luciano Darderi: nato 23 anni fa a Villa Gesell, provincia di Buenos Aires, è arrivato in Italia a 10 anni per coltivare i suoi sogni con una racchetta in mano. Fino a poco tempo fa, uno come Darderi sarebbe stato probabilmente salutato come la nuova stella del tennis italiano. Domenica in Svezia ha vinto il torneo Atp 250 di Bastad, il terzo titolo della sua ancora giovane carriera, tornando tra i primi 50 della classifica Atp. Questo trionfo, che oggi sembra un fatto quasi normale, segna comunque nuovi primati per l’intero movimento azzurro. È un segnale importante, sta arrivando anche Darderi. È al contempo una conferma: l’Italia ormai spadroneggia nel tennis.Non è un termine utilizzato con spavalderia. Perché a supporto arrivano i dati: l’Italia è la nazione che ha vinto più tornei di tutti nel 2025. Gli azzurri sono a quota 6, davanti al Canada (5) e alla Spagna (5, tutti di Alcaraz). Hanno contribuito ovviamente i due Slam (Australian Open e Wimbledon) vinti da Jannik Sinner, i due titoli di Flavio Cobolli (Bucarest e Amburgo) e poi appunto i due successi di Darderi, che prima di conquistare la terra rossa svedese di Bastad aveva trionfato ad aprile anche a Marrakech. Insomma, quando siamo a metà stagione l’Italia sta tenendo un ritmo che le consente ancora di provare a ripetere lo straordinario 2024, quando arrivarono 13 titoli Atp (8 solo di Sinner). Confermarsi è proprio difficile, ma gli azzurri ci stanno per il momento riuscendo benissimo. Dall’inizio dell’era Open l’Italia ha vinto 102 tornei Atp, più di un terzo (36) sono arrivati dal 2021 ad oggi.Parte del merito appunto va proprio a Darderi. Che la difficoltà nel confermarsi la sta vivendo e sconfiggendo anche nella sua personale parabola. Un anno fa era arrivato il primo titolo vinto a Cordoba e il best ranking in classifica: numero 32 al mondo il 5 agosto scorso. Poi era cominciato un periodo difficile, anche per via dei tanti tornei sul cemento, che lo aveva fatto scivolare oltre la posizione numero 60. Qualcuno malignamente ha forse pensato che il suo fosse stato solo un exploit. Che non avesse il talento di altri giovani italiani. Invece negli ultimi mesi sono arrivate due vittorie e un terzo turno a Wimbledon. Segno di una crescita graduale ma costante: “È bellissimo. È il mio terzo titolo e ho appena 23 anni ed era anche la mia prima volta a Bastad e ho vinto, davvero incredibile. Sto cercando di restare concentrato e di continuare a crescere e speriamo di continuare così”, le sue parole dopo aver battuto in finale l’olandese Jesper De Jong con il punteggio di 6-4 3-6 6-3.Darderi è figlio di un ex tennista, Gino. Mentre il nonno era originario di Fano. Insieme, hanno scelto di tornare nella terra di origine della famiglia per il tennis: il papà allenatore, il figlio giocatore. La loro storia è un altro sintomo di come oggi l’Italia sia diventata incredibilmente la patria del tennis. Darderi è un gran lavoratore in allenamento e un gran lottatore in campo. Uno che non molla un centimetro, che lavora per provare a migliorare ogni dettaglio. La mentalità: un filo rosso che unisce tutta la grande rivoluzione azzurra. Un 23enne che ha già vinto tre titoli Atp ed ha appena raggiunto la posizione numero 46 oggi è “solo” il settimo italiano nel ranking mondiale. Perché gli azzurri spadroneggiano non solo nei tornei vinti ma anche in classifica: Sinner numero 1, Lorenzo Musetti in top 10 (settimo), Cobolli in top 20 (18esimo da oggi), e poi ancora Lorenzo Sonego (37), Matteo Berrettini (42), Matteo Arnaldi (44). Con Darderi sono sette gli italiani in top 50, eguagliato il miglior risultato di sempre, raggiunto a inizio aprile. Tre italiani sono tra i primi 20, due tra i primi 10. Se si escludono Sonego e Berrettini, sono tutti nati nel nuovo millennio. Il presente è italiano, il futuro pure. Grazie a Sinner, ma non solo.L'articolo Arriva anche Darderi: l’Italia del tennis vince più tornei di tutti e spadroneggia nella classifica Atp proviene da Il Fatto Quotidiano.