Al 20 luglio sono 10 i casi confermati di infezione da West Nile virus nell’uomo in Italia dall’inizio dell’anno. Sette dei dieci casi sono stati segnalati dalla Regione Lazio, tutti nella provincia di Latina. L’aggiornamento, dopo il caso della persona deceduta in provincia di Latina, viene dal sistema di sorveglianza coordinato dal ministero della Salute e supportato, per la parte umana, dall’Istituto Superiore di Sanità. Dei sette casi segnalati dalla Regione Lazio, 6 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva e un caso con sintomi solo febbrili. Quattro casi sono in persone di sesso maschile e i restanti tre di sesso femminile. L’età mediana è di 72 anni.In tutto il 2024 sono stati 460 i casi segnalati al sistema di sorveglianza, di cui 272 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva. Sono stati registrati 20 decessi. Il bollettino del 24 luglio 2024 riportava 13 casi confermati, senza decessi.Cos’è il virus West Nile e come si trasmetteIl virus del Nilo occidentale (noto anche con la denominazione inglese West Nile virus, WNV) è un arbovirus della famiglia Flaviviridae, genere Flavivirus, appartiene al IV gruppo dei virus a ((+) ssRNA). Di questo genere fanno parte anche il virus della febbre gialla, il virus dell’encefalite di Saint-Louis, il virus dell’encefalite di Murray Valley e il virus dell’encefalite giapponese.Il suo nome viene dal distretto del Nilo Occidentale (West Nile) in Uganda, dove è stato isolato per la prima volta nel 1937 in una donna che soffriva di una febbre particolarmente alta. In seguito è stato trovato negli uomini, negli uccelli e nei moscerini in Egitto negli anni cinquanta, diffondendosi infine anche in altri Paesi. La malattia ha un andamento endemico-epidemico e inizialmente risultava diffusa soprattutto in Africa (specie in Egitto), Medio Oriente, India.La malattia è trasmessa all’uomo dalla puntura di zanzara (più frequentemente del tipo Culex) e non si trasmette da persona a persona tramite contatto con persone affette. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Il ministero della Salute raccomanda di “seguire le misure di prevenzione per proteggersi dalle zanzare vettori del virus come l’uso di repellenti; indossare pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto; zanzariere alle finestre; svuotare di frequente i vasi di fiori o altri contenitori (per esempio i secchi) con acqua stagnante; cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali; tenere le piscinette per i bambini in posizione verticale quando non sono usate”.Quali sono i sintomi e come prevenire l’infezioneI sintomi del virus West Nile possono andare, nei casi più leggeri (che riguardano circa il 20% dei malati), da febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto in base all’età: più lievi nei giovani in salute. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave.I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono: febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. In circa un caso su 1000 il virus può causare un’encefalite letale.L’Istituto Superiore di Sanità ricorda che per prevenire l’infezione rimane fondamentale utilizzare forme di protezione individuale (usando repellenti, indossando abiti idonei come pantaloni lunghi e maglie a maniche lunghe) e strutturale (per esempio usando zanzariere alle finestre, bonificando l’ambiente circostante)Il primo caso della stagione in Italia in provincia di NovaraIl primo caso umano autoctono di infezione da WNV della stagione è stato segnalato dal Piemonte il 20 marzo nella provincia di Novara, sebbene si tratti di un caso sporadico in bassa stagione. La sorveglianza veterinaria ha confermato la circolazione del WNV in Abruzzo, Molise, Basilicata, Campania, Toscana, Puglia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Sardegna, Emilia-Romagna, Marche (infezione verosimilmente contratta nel continente africano) e Lombardia.Le analisi molecolari hanno confermato la circolazione del WNV Lineage 1 e 2. Il bollettino è curato dal Dipartimento di Malattie infettive dell’ISS e dal Centro studi malattie esotiche (CESME) dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “Giuseppe Caporale” (IZS Teramo), in collaborazione con la Direzione generale delle emergenze sanitarie e con la Direzione generale della salute animale del Ministero della Salute.Questo articolo West Nile virus, Iss: “Da inizio anno 10 casi, 7 in provincia di Latina” proviene da LaPresse