“Viviamo in un’epoca segnata da profondi cambiamenti geopolitici, che mettono alla prova la stabilità delle rotte commerciali globali. In questo contesto, l’Italia è pronta a fare la sua parte”. Così il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Edoardo Rixi, ha aperto il suo intervento alla conferenza “Imec: una via per la pace e la stabilità in Medio Oriente”, promossa dal dipartimento Esteri della Lega presso la Sala Stampa di Montecitorio. L’evento è stato interamente dedicato all’India-Middle East-Europe Economic Corridor (Imec), il corridoio economico promosso dal G20 che collega India, Golfo e Mediterraneo con un approccio multilaterale e cooperativo.Secondo Rixi, l’Imec “rappresenta un’opportunità strategica per rafforzare la connettività tra Europa, Golfo Persico e India, e il nostro Paese – grazie alla sua posizione geografica e agli investimenti infrastrutturali – può diventare l’hub logistico del Mediterraneo. Il sistema portuale italiano, con la sua capillarità e resilienza, è pronto a essere protagonista di una nuova stagione di cooperazione e sviluppo”. Il viceministro ha anche sottolineato come l’Imec, a differenza di iniziative a guida unilaterale come la Belt and Road Initiative, promuova una logica realmente collaborativa tra Paesi affini.“Ho voluto fortemente questa conferenza perché credo che l’Imec sia una via concreta per costruire pace, stabilità e prosperità duratura in un’area cruciale per l’equilibrio globale”, ha aggiunto Paolo Formentini, deputato della Lega, vicepresidente della Commissione Esteri della Camera e responsabile del Dipartimento Esteri del partito. “Occorre investire con decisione nel Corridoio, sia a livello diplomatico che infrastrutturale, a partire dal porto di Trieste, affinché l’Italia diventi una piattaforma di dialogo e crescita”.Presente all’evento anche il senatore Marco Dreosto, rappresentante del Friuli Venezia Giulia, che ha ricordato come sia stato “il primo parlamentare italiano a recarsi in India per promuovere Trieste e il nostro sistema produttivo, quando ancora se ne parlava poco. Ho incontrato il Ministro dei Porti indiano per avviare un canale di dialogo che oggi si rivela strategico. Friuli Venezia Giulia può diventare un nodo logistico ed energetico tra Mediterraneo, Golfo, India e Nord Europa. Trieste ha una vocazione storica al commercio globale: dal Lloyd triestino che univa l’Italia a Bombay, fino al barone Revoltella, triestino e finanziatore del Canale di Suez”.A tracciare un orizzonte ancora più ampio è stato un altro panelist, Vas Shenoy, rappresentante in Italia della Indian Chamber of Commerce e fondatore dell’Indo-Mediterranean Initiative (Cnky). “L’Indo-Mediterraneo è la culla dell’umanità e delle grandi religioni. In tempi volatili, la relazione tra Italia e India – radicata fin dall’epoca romana – può fornire fiducia, stabilità e pace. Serve un corridoio marittimo dedicato tra Italia e India, e i nostri porti, da Trieste a Genova fino al Mezzogiorno, possono diventare il ponte tra l’India e l’Europa centrale, orientale e l’Africa”, ha affermato Shenoy.Il Corridoio Imec, firmato a margine del G20 del settembre 2023, sta guadagnando attenzione crescente tra gli attori strategici italiani, che lo vedono non solo come una infrastruttura commerciale, ma come una piattaforma geopolitica per costruire fiducia, scambi e stabilità duratura tra Occidente e Indo-Pacifico.