Bambino multato per aver urtato un camion in sosta vietata, parla il padre: «Ho chiamato i vigili per senso civico, loro hanno punito me»

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Il 2 maggio scorso era finito contro un furgone parcheggiato mentre pedalava in sella alla propria bicicletta sulla pista ciclabile di Lainate, insieme al padre. Elia, 8 anni, è caduto e si è fatto male. Ma dopo il suo incidente i vigili hanno multato il genitore e non il veicolo parcheggiato in divieto di sosta. Il padre aveva spiegato di aver chiamato i vigili urbani per raccontare ciò che era successo, salvo poi ritrovarsi due mesi dopo con una multa da saldare. Oggi, a distanza di quasi tre mesi dall’accaduto, l’uomo ha espresso il proprio disappunto al Corriere.La notizia della multa mentre erano in vacanzaDiego, 42 anni, ingegnere ambientale, si trovava in vacanza in Valle d’Aosta, a Brusson, quando ha ricevuto una notifica via Pec: una multa da 38,45 euro. Nessuna infrazione per il furgone, dunque, ma per lui. La violazione contestata è quella prevista dall’articolo 141/2-11 del Codice della Strada: ovvero non avrebbe impedito al figlio di perdere il controllo del mezzo che stava guidando. Una contravvenzione, che presuppone che il bambino potesse accorgersi dell’ostacolo e fermarsi per tempo. «Parliamo di un bambino, con una bici nuova da 24 (pollici, ndr), forse più grande del dovuto, che ha fatto male i calcoli», ha precisato il genitore al Corriere.La scelta di non recarsi al pronto soccorsoL’uomo ha raccontato di essere abituato a muoversi con i figli a piedi o in bicicletta, un gesto che considera parte integrante di un’educazione ambientale e civica. Accompagna Elia e i fratelli ovunque, perché crede nel valore della mobilità sostenibile come forma di responsabilità verso l’ambiente e la comunità. «Se fossimo andati al pronto soccorso, gli avrebbero dato 5 giorni di prognosi. Non vado a congestionarlo per un’escoriazione da cerotto». E ha aggiunto: «Non ho optato per questo: era una questione di senso civico». Nessuna battaglia personale contro le istituzioni, nessuna guerra ai regolamenti. Piuttosto, il ritratto di un padre che cerca di educare attraverso l’esempio.Il sindaco di Lainate: «Io non avrei fatto il paladino»Sulla vicenda ha preso posizione il sindaco di Lainate, Alberto Landonio: «Da genitore, avrei preso mio figlio e me ne sarei andato. Non avrei fatto il paladino». Ha difeso l’operato della polizia locale, pur riconoscendo la particolarità del caso. «Specifico che si tratta di un passaggio pedonale, non di una pista ciclabile». E ha ribadito: «La Polizia Locale ha applicato una parte del codice della strada, che prevede che si debba essere in grado di controllare il mezzo che conduce sulla strada». Per lui si tratta di una norma di buon senso, pensata per evitare pericoli. «Può creare pericolo per sé e per gli altri». E ha concluso: «Le norme vanno applicate».L'articolo Bambino multato per aver urtato un camion in sosta vietata, parla il padre: «Ho chiamato i vigili per senso civico, loro hanno punito me» proviene da Open.