Testamento Armani: entro 5-8 anni cessione maggioranza o quotazione 

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Ven, 12 Set 2025Disposta entro un anno dall’apertura del testamento la cessione del 15% della maison a LVMH, EssilorLuxottica, l’Oreal o gruppi simili.DiRedazioneCondividi l'articoloGiorgio Armani (Foto: Jacopo Raule/Getty Images for the Novak Djokovic Foundation)Giorgio Armani nel suo testamento ha disposto un dettagliato piano per il futuro della maison, che prevede nel giro di qualche anno l’entrata in maggioranza di un colosso del lusso e della moda (escludendo, quindi, i fondi d’investimento e finanziarie) o, in alternativa, la quotazione in Borsa, con la Fondazione al 30% del capitale. È questo, in sintesi, quello che emerge dalla lettura del testamento dello stilista, da poco scomparso. Il primo step è la vendita entro 18 mesi del 15% a LVMH (colosso del lusso francese della famiglia Arnault), EssilorLuxottica (il gruppo italiano nelle mani degli eredi di Leonardo Del Vecchio), l’Oreal o gruppi simili. È quella che Armani chiama la «prima tranche» di vendita. Ma è solo il passo iniziale.  «Su impulso della Fondazione – si legge – e con l’accordo di Leo (Dell’Orco, ndr)», a decorrere dal terzo anno ed entro il quinto anno dalla data di apertura del testamento, Armani chiede agli eredi di «cedere al medesimo acquirente del primo 15% del capitale della società, un’ulteriore quota azionaria» per un minimo del 30% del capitale e un massimo del 54,9%. Con questa «seconda tranche», il nuovo soggetto potrebbe così arrivare alla maggioranza assoluta della maison. Ma c’è anche un “piano B”. Se questa seconda vendita non dovesse andare in porto, infatti, Armani dispone «in alternativa», «la quotazione delle azioni della società su un mercato regolamentato italiano o di pari standing». Lo sbarco in Borsa arriverebbe, qualora ne facessero richiesta alla Fondazione, Dell’Orco e uno dei nipoti, Andrea e Silvana, entro 3 anni dall’apertura del testamento, ma «in ogni caso» entro 5 anni o al massimo 8 anni. Ma cosa succederà dopo l’Ipo? Armani ha pensato anche a questo. A quel punto si dovrà attuare «un ordinato piano di valorizzazione di una parte della partecipazione residua, detenuta dalla Fondazione nella società, di modo che la partecipazione della Fondazione non sia mai inferiore al 30,1%». Firmato, Giorgio Armani. Developed by 3x1010