“Capisco come pensa un tossicodipendente, perché lo sono stata anch’io. Se tua figlia ti denunciasse dopo un’overdose, ti arrabbieresti”: parla Whoopi Goldberg

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Inopportuno, difficile, giudicare chi è passato attraverso le dipendenze, chi ha abusato di sostanze. Così Whoopi Goldberg ha raccontato la sua esperienza con la cocaina per fare capire qualcosa di più agli ascoltatori del podcast The View. Argomento, la vita turbolenta di Charlie Sheen e un episodio, quello in cui il figlio di lui, Martin Sheen, lo denunciò per violazione della libertà vigilata dopo un’overdose. Siamo negli anni ’90 e Charlie Sheen disse di essersi sentito “tradito” dal figlio. Poi, nel tempo, si rese conto che si trattà di “amore”.Come accade nei podcast, gli ospiti hanno cominciato a discutere ed è qui che Goldberg ha preso – fortunatamente – la parola, evitanto derive di opinioni inutili: “Non c’era più niente da fare, e quello che non volevano, e per fortuna non è successo, era che Charlie morisse per strada. Ogni famiglia deve affrontare la dipendenza in modo diverso, perché ogni dipendenza è diversa”. E ancora: “Sono più vicina (al racconto, ndr) perché, avendo vissuto la dipendenza, capisco il modo di pensare di un tossicodipendente. Possiamo prenderti in giro come se non ci fosse un domani: ‘Smetto, mi ripulisco, non succederà ancora’, e subito dopo chi ti vuole bene pensa: ‘Oh mio Dio, cosa devo fare?’. Tutti pensiamo che i soldi possano risolvere tutto, ma non è sempre così. Se fosse tua figlia a denunciarti, ti arrabbieresti, è quello che fa un tossicodipendente”.L’attrice ha raccontato la sua dipendenza nel libro Bits and Pieces: My Mother, My Brother, and Me“. Un percorso duro, fino a una presa di consapevolezza: “(La droga, ndr) iniziò a prendermi a calci nel sedere e cominciai ad avere le allucinazioni. Una volta mi sembrò di vedere una creatura mostruosa in agguato sotto il letto e se mi fossi alzata, mi avrebbe attaccata. Così non mi mossi dal letto per ventiquattrore”. Il momento smise? “Mi chiusi in un armadio per tirare di coca e all’improvviso una cameriera aprì le ante e, vedendomi lì seduta, si mise ad urlare. Io balzai in piedi e mi vidi in uno specchio tutta sporca di cocaina. Fu come uno schiaffo in faccia. Sapevo che per ripulirmi avrei dovuto cambiare amici e rinunciare ai party. Ma potevo farlo, perché non volevo morire”.L'articolo “Capisco come pensa un tossicodipendente, perché lo sono stata anch’io. Se tua figlia ti denunciasse dopo un’overdose, ti arrabbieresti”: parla Whoopi Goldberg proviene da Il Fatto Quotidiano.