Lo Shakhtar Donetsk di De Zerbi diventerà un film: chi sono i due sceneggiatori (da Oscar) scelti per scriverlo e di cosa parlerà

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Paul Tamasy ed Eric Johnson, duo di sceneggiatori da Oscar (The Fighter e Patriots Day) sono stati ingaggiati per scrivere un film sulla storia dello Shakhtar Donetsk, la squadra di calcio ucraina che la guerra in corso con la Russia ha reso di fatto nomade. Per i meno avvezzi al mondo del pallone non parliamo di un club qualsiasi, ma di una realtà riconosciuta a livello europeo che all’attivo ha 15 campionati, 15 Coppe e 9 Supercoppe d’Ucraina, è inoltre la prima squadra ucraina della storia a vincere una competizione europea per club, la Coppa UEFA 2008-2009. Una storia gloriosa che si intreccia con quella assai meno gloriosa della guerra. In ucraino la società si chiama Šachtar Donec’k, Šachtar vuol dire “Minatore”, la squadra infatti proviene dalla zona del bacino carbonifero del Donec, area anche nota come Donbàss, epicentro del conflitto con la Russia che da 11 anni costringe la società a tenersi lontana dal proprio luogo di nascita.Gli ultimi undici anni dello Shakhtar DonetskSono oltre dieci anni che lo Shakhtar Donetsk non calca il prato verde della Donbàss Arèna, la sua casa. Tra il 2014 e il 2017 ha disputato le gare casalinghe all’Arena L’viv di Leopoli, dal 2017 al 2020 si è poi trasferita allo stadio Metalìst di Chàrkiv, per poi accasarsi negli ultimi cinque anni allo stadio Olimpico di Kiev, città dove è stata trasferita anche la sede della società. Per le partite internazionali invece la squadra si sposta in Polonia o Germania, non senza fatica dato che lo spazio aereo dell’Ucraina è chiuso, cosa che moltiplica le ore che la squadra deve passare in viaggio prima di un match.Jogadores brasileiros do Shakhtar e do Dínamo estão reunidos com as famílias em um hotel de Kiev. Acabaram de gravar esse vídeo pedindo ajuda das autoridades brasileiras para deixar o país. pic.twitter.com/7ah1RuKGo2— Arthur Quezada (@ArthurQuezada) February 24, 2022 Il filmAl centro dell’opera ci sarà la stagione 2022, una stagione che parla anche italiano, considerato che sulla panchina dello Shakhtar quell’anno sedeva il nostro Roberto De Zerbi. Quello è l’anno in cui, come si sa, il conflitto con la Russia si è riacceso, questo non poteva che influire sulla vicenda del club. La Fifa a quel punto autorizza i calciatori a lasciare il club, pronto in quei giorni ad andare a giocare a Kharkiv, a 30 km dal confine russo. Ma lo spazio aereo ucraino chiuso e file di 50 km per uscire dalla città, tutto dovuto alla degenerazione improvvisa del conflitto, costringono l’intero team in un hotel di Kiev, così De Zerbi decide di rimanere finché anche l’ultimo dei suoi calciatori stranieri non sia sano e salvo fuori dal paese. In quella circostanza, condividendo la struttura anche con i rivali della Dinamo Kyev, calciatori e familiari hanno lanciato un grido d’aiuto tramite social, un momento toccante che ha acceso i riflettori sulla vicenda. De Zerbi una volta lasciato il paese dichiarerà: «Avevo una grande squadra, Putin me l’ha portata via». «Siamo incredibilmente onorati di poter raccontare questa storia – hanno dichiarato a Deadline Paul Tamasy ed Eric Johnson – È tutto ciò che amiamo in un film: emozionante, stimolante e soprattutto un racconto avvincente del trionfo dello spirito umano e della forza duratura dei nostri valori più cari: libertà, compassione e coraggio»L'articolo Lo Shakhtar Donetsk di De Zerbi diventerà un film: chi sono i due sceneggiatori (da Oscar) scelti per scriverlo e di cosa parlerà proviene da Open.