“Non so neanche di cosa sia morto. Nulla di nulla. Il nostro è stato un matrimonio che è durato diciotto anni, dal 1986 al 2004. Sono tanti. E anche dopo il divorzio del 2007 siamo rimasti in contatto. Mi aspettavo da parte di chi gli stava accanto un minimo di cortesia“, Katia Ricciarelli rompe il silenzio a “Il Messaggero”, prima del ritorno in tv a “Verissimo”, un mese dopo la scomparsa di Pippo Baudo. L’allusione è a Dina Minna, storica assistente del conduttore,già finita nel mirino della cantante nelle scorse settimane. Come rivelato dal quotidiano, l’artista siciliano ha destinato quasi la stessa cifra di eredità a Minna e ai suoi due figli, Tiziana, nata nel 1970 dal matrimonio con Angela Lippi, e Alessandro, nato da una relazione con Mirella Adinolfi e riconosciuto solo 1996 dopo un lungo iter legale. La cifra secondo le prime ricostruzioni si aggirerebbe intorno ai 10 milioni euro, quella precisa non è nota ma nella sua lunga carriera Baudo ha ottenuto cachet importanti, congrui al suo peso televisivo.Ricciarelli non è stata menzionata nel testamento: “Ma naturalmente non ne avevo diritto, dal momento che il divorzio scioglie il vincolo matrimoniale e i diritti successori ad esso connessi. E ci tengo a dire una cosa, a dispetto di quanto messo in giro da qualcuno, io non ho mai percepito neppure l’assegno di mantenimento dopo il divorzio. Per mia scelta. Pensi che al momento del matrimonio, nel 1986, io e Pippo scegliemmo pure di fare la separazione dei beni. Ho sempre preferito avere un’indipendenza economica: lavoro da una vita e non ho bisogno di nulla. Ma se tutte le segretarie sono trattate così, forse ho sbagliato mestiere (ride)”, la battuta velenosa di Katia.“Non ritengo giusto che la segretaria abbia accesso alla stessa frazione di eredità dei figli Tiziana e Alessandro“, continua l’ex moglie di Baudo. Minna ha lavorato al fianco del presentatore per quasi trentasei anni come assistente, segretaria, di fatto ombra professionale, diventando una parte integrante della sua famiglia: “Ho perso un padre. Abbiamo lavorato insieme per più di 35 anni, quasi 36. Ancora non mi rendo conto che non ci sia più”, così Minna aveva commentato la scomparsa di Pippo Baudo.“Pippo per lei è stato come un padre? A me non risulta. E allora i figli veri cosa dovrebbero dire? Comunque sono fatti loro. Io posso dire solo che immaginavo che sarebbe andata così. Non è stata una sorpresa. Sono stata la prima a raccontare come quella della segretaria fosse diventata una presenza importante nella vita di Pippo: tanti amici in comune si sfogavano con me perché non riuscivano più a mettersi in contatto con lui. Detto questo, io non avrei mai immaginato che mi fosse preclusa la possibilità di salutare per un’ultima volta quello che è stato il mio compagno di vita per diciott’anni. Ho appreso la notizia della morte di Pippo tramite messaggi di condoglianze scritti da amici e colleghi, la sera del 16 agosto”, insiste Ricciarelli al “Messaggero”.L’ultimo incontro con il re della tv era avvenuto nel 2019: “Eravamo a un concerto all’Arena di Verona. Non ci siamo detti una parola e ci siamo abbracciati. Con lui c’era anche lei. Immaginavo e speravo di essere messa al corrente di un’eventuale malattia dell’uomo con il quale ho condiviso quasi vent’anni di vita. Invece niente. Non una telefonata, un messaggio: niente di niente”. Nessun chiarimento alla camera ardente: “L’unica cosa che mi sono sentita di dirle quando l’ho incontrata, in quell’occasione, è che mi aspettavo una telefonata. Non mi ha risposto. Non riesco a credere che non mi sia stato permesso di salutarlo prima della sua scomparsa”, conclude Ricciarelli.L'articolo “Non è giusto che la segretaria abbia la stessa eredità dei figli. Se è sempre così ho sbagliato mestiere”: la stoccata di Katia Ricciarelli sul testamento di Baudo proviene da Il Fatto Quotidiano.