Urbanistica Milano, quattro indagini verso la chiusura e due nuovi progetti sotto inchiesta. Il pool si allarga

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Sono quattro le indagini sulla gestione dell’urbanistica a Milano che la Procura si appresta a chiudere per la parte che riguarda le ipotesi, contestate a vario titolo, di abuso edilizio, lottizzazione abusiva e falso e nelle quali gli indagati sono progettisti, architetti, società con i loro responsabili e altri professionisti. In dirittura d’arrivo ci sono le inchieste che riguardano i progetti Scalo House, residenza universitaria in via Lepontina all’angolo con via Valtellina sequestrata a novembre dell’anno scorso, le Residenze Lac di via Cancano nell’area del Parco delle Cave (il cui sequestro è stato confermato dalla Cassazione, ndr) e Il Giardino Segreto un edificio residenziale chiamato di 61 appartamenti in via Lepontina.Anche il fascicolo che riguarda The Nest, ovvero Il Nido sette piani sorti al posto di una garage, in via Fontana, vicino al Palazzo di Giustizia, si sta avviando verso la definizione: per i pm, le due palazzine con una quarantina di appartamenti, per altro già venduti, sarebbero stati realizzati in un cortile non in modo conforme alle norme. La chiusura delle quattro inchieste, attesa per le prossima settimana, riguarda il capitolo edilizia. I pubblici ministeri andranno avanti, invece, con gli accertamenti su eventuali profili di corruzione e turbativa d’asta.Si va avanti anche ad indagare su altri progetti tra cui quello che porta il nome New Living composto da una torre di 22 piani e un edificio di 8 piani in via dei Rospigliosi, a San Siro, non molto lontano dallo Stadio Meazza, uno di quelli finiti nella maxi indagine che alla fine di luglio aveva portato a una serie di arresti domiciliari, tra cui quelli dell’ex assessore Giancarlo Tancredi e del ceo di Coima, Manfredi Catella, poi revocati dal Tribunale del Riesame. Provvedimenti che verranno impugnati dopo il deposito delle motivazioni.Il cantiere New Living era stato portato all’attenzione della Procura nel dicembre 2024 quando tre rappresentanti della Rete dei comitati della Città metropolitana di Milano, Valeria Bacchelli, Claudia Corbi e Irene Pizzocchero, avevano consegnato ai pm un esposto contenente documentazione e pratiche edilizie relative a 4 progetti immobiliari e cantieri, dopo averne consegnati una quindicina a luglio dello stesso anno.Intanto è stato deciso di allargare il pool di magistrati impegnato nel dossier sull’urbanistica. La procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano ha assegnato nelle scorse settimane fascicoli ad almeno tre nuovi sostituti del secondo dipartimento competente per gli illeciti edilizi e contro la pubblica amministrazione: oltre a Giancarla Serafini anche alla pm Francesca Celle, co-assegnataria dell’inchiesta sul crollo dell’insegna Generali alla torre Hadid di City Life, e Giovanna Cavalleri, magistrata specializzata anche in reati economico-finanziari. La decisione di rafforzare il gruppo di lavoro sarebbe dettata dall’enorme mole di esposti presentati da cittadini, avvocati e comitati ambientalisti che denunciano la violazione di norme nazionali su altezze, distanze, densità edilizie, titoli abilitativi, l’assenza di piani attuativi e le edificazioni all’interno di corti e cortili. Inoltre, la scelta risponderebbe ai nuovi criteri organizzativi impostati dal Procuratore della Repubblica, Marcello Viola, che nel 2024 ha nuovamente attribuito “come già avvenuto in passato” la “competenza in ordine agli illeciti urbanistici e ambientali” al secondo dipartimento della Procura che si occupa di “delitti contro la pubblica amministrazione”, come la corruzione e la turbativa d’asta.L'articolo Urbanistica Milano, quattro indagini verso la chiusura e due nuovi progetti sotto inchiesta. Il pool si allarga proviene da Il Fatto Quotidiano.