Serve un incontro “con urgenza” perché nelle fabbriche c’è una situazione “critica” ed è necessario discutere della “mancata applicazione” del piano industriale. Dopo aver atteso alcuni mesi, i sindacati metalmeccanici rompono gli indugi e chiedono un faccia a faccia con l’amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa. Il tempo dell’apertura di credito è finito e ora tutte le sigle bussano alla porta del numero uno del gruppo automobilistico.La lettera inviata a Filosa e al capo delle Risorse Umane Giuseppe Manca è firmata dai segretari generali di Fim-Cisl, Fiom, Uilm, Fismic-Confsal, UglM e AqcfR: “Le scriventi organizzazioni sindacali sono con la presente a chiedere con urgenza un incontro al fine di confrontarsi sulla critica situazione degli stabilimenti italiani, sulla mancata applicazione del piano industriale, degli investimenti per l’Italia anche in ricerca e sviluppo, per il lancio di nuovi modelli e motorizzazioni, utili a garantire gli occupati – si legge nella missiva – Inoltre è necessario un confronto sull’aggiornamento del piano industriale al fine di salvaguardare e rilanciare produzioni e occupazione in tutti i siti”.I primi mesi di Filosa, del resto, non hanno portato alcuna rottura rispetto alla gestione di Carlos Tavares. Mentre il governo continua a far finta di nulla e, anzi, ora il ministro delle Imprese Adolfo Urso va a braccetto con l’azienda nella lotta contro le regole sulle emissioni di Co2 imposte dall’Unione Europea. Nessun intervento, invece, sulla situazione degli stabilimenti italiani. Dopo aver chiuso i primi sei mesi con una produzione in calo di oltre 30% rispetto al già disastroso 2024 e aver dovuto assistere a un nuovo pacchetto di uscite incentivate, i metalmeccanici sono tornati dalle ferie con una nuova infornata di cassa integrazione. La situazione è identica in ogni stabilimento da Mirafiori a Melfi: a conti fatti, oltre il 50% dei dipendenti deve convivere con gli ammortizzatori sociali e la situazione è destinata a rimanere identica almeno per buona parte del 2026.“La situazione nel nostro Paese è in continuo peggioramento. È necessario confrontarsi su un piano industriale che dia concrete soluzioni produttive e occupazionali a tutti gli stabilimenti. Ridurre i tempi di attesa per l’inizio delle produzioni dei modelli annunciati, prevedere ulteriori nuovi modelli soprattutto mass market e avere certezze di investimenti anche in ricerca e sviluppo, fare ripartire il progetto per la produzione di batterie – sottolineano il leader della Fiom Michele De Palma e il segretario nazionale Samuele Lodi – L’obiettivo del Mimit di un accordo per 1 milione di vetture non solo non è stato raggiunto ma si è drammaticamente allontanato. Palazzo Chigi convochi le parti e metta in campo politiche industriali e occupazionali utili”.Un confronto prima che sia varato il nuovo piano industriale è ritenuto indispensabile anche dalla Uilm: “Vogliamo esporre il punto di vista dei lavoratori italiani oggi fortemente colpiti dalla cassa integrazione e soprattutto per immaginare la strada di un possibile rilancio”, dicono il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, e il segretario nazionale del settore auto, Gianluca Ficco. “Dobbiamo combattere insieme – aggiungono – per modificare le ottuse regole europee ma dobbiamo al contempo portare in Italia modelli e motorizzazioni che garantiscano la piena occupazione”.L'articolo Stellantis, i sindacati scrivono all’ad Filosa: “Serve un incontro urgente. Situazione critica nelle fabbriche” proviene da Il Fatto Quotidiano.