È scattata l’incandidabilità per Domenico “Mimmo” Lucano, che dovrà rinunciare alla corsa da capolista di Avs nella sua regione, la Calabria, al voto il 5 e 6 ottobre dopo le dimissioni del governatore Roberto Occhiuto. A stabilirlo sono state le commissioni elettorali dei tribunali di Reggio Calabria e Cosenza, competenti per le due circoscrizioni dove Lucano era candidato. Il motivo dello stop è la Legge Severino, che sancisce l’incandidabilità a cariche elettive di chi ha riportato condanne definitive. Mimmo Lucano da sindaco è stato condannato in Cassazione a 18 mesi di reclusione (pena sospesa) per falso, nel processo sui fondi da destinare all’accoglienza dei migranti a Riace. La sentenza aveva ampiamente ridimensionato gli oltre 13 anni decretati dai giudici di primo grado, confermando la condanna decisa in appello.L’avvocato: «Ho provato a convincerlo a non candidarsi»«La legge Severino è controversa ma ho cercato di convincere Lucano a non candidarsi». Sono le parole dell’avvocato di Lucano, Andrea Dacqua, riportate dal Corriere della Sera. Dopo la decisione dei tribunali l’europarlamentare ha annunciato ricorso in Corte d’Appello: «Ovviamente abbiamo fatto ricorso ma questa situazione un po’ mi spegne l’entusiasmo. In ogni caso continuerò a sostenere con fortissima convinzione la lista di Avs e il candidato a presidente della Regione Pasquale Tridico». Giace in Corte d’Appello anche il ricorso contro la decadenza da Sindaco di Riace per ineleggibilità, sempre dovuta alla legge Severino e notificata all’attuale europarlamentare lo scorso luglio.L'articolo Mimmo Lucano dichiarato incandidabile. Perché l’ex sindaco di Riace non potrà correre per le regionali in Calabria proviene da Open.