Respinte al mittente tutte le accuse e le minacce di questi giorni. Il direttore dell’emittente pubblica israeliana organizzatrice Kan, Golan Yochpaz, ha respinto le richieste di esclusione di Israele dall’Eurovision Song Contest 2026 a Vienna, nonostante le minacce di boicottaggio di diversi Paesi.Secondo quanto riportato dalla stampa israeliana, l’Unione Europea di Radiodiffusione (Ebu), che organizza l’Eurovision, avrebbe suggerito a Kan di valutare un ritiro temporaneo o la partecipazione sotto bandiera neutrale per evitare un’esclusione. Né Kan né l’Ebu hanno confermato la notizia.“Non c’è motivo per cui Israele non debba continuare a essere parte di questo evento culturale, che non può diventare politico”, ha dichiarato Golan Yochpaz, durante la presentazione dei nuovi contenuti autunnali della Rete.Il direttore ha ricordato che dalla fondazione della Israel Public Broadcasting Corporation nel 2017 Israele è stato “uno dei partecipanti di maggior successo”, classificandosi negli ultimi sette anni ai primi posti.Si tratta della prima risposta ufficiale di Kan dopo che Paesi Bassi e Irlanda hanno annunciato che non prenderanno parte alla gara se Israele sarà incluso, mentre Spagna, Slovenia e Islanda hanno minacciato un passo analogo, sullo sfondo delle critiche internazionali alla guerra contro Hamas a Gaza.L'articolo “Non c’è motivo per cui Israele non debba continuare a essere parte di Eurovision Song Contest, che non può diventare politico”: la furia dell’emittente tv Kan proviene da Il Fatto Quotidiano.