Bolsonaro rischia il carcere per il colpo di Stato

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AGI - La Prima sezione della Corte Suprema brasiliana ha raggiunto la maggioranza per condannare l'ex presidente Jair Bolsonaro per tentato colpo di Stato e altri reati connessi, rendendo quasi certa una lunga pena detentiva.Il giudice Carmen Lucia è stato il terzo dei cinque giudici a ritenere il 70enne leader di estrema destra colpevole di aver complottato per riconquistare il potere dopo la sua sconfitta alle elezioni del 2022 contro Luiz Inacio Lula da Silva. Insieme a lui, sono stati condannati tre generali, un ammiraglio, un tenente colonnello e due civili.Bolsonaro si dichiara innocenteAccusato di essere il leader di una "organizzazione criminale" che ha cospirato per garantire il suo "mantenimento autoritario al potere" nonostante la sua sconfitta da parte dell'attuale presidente di sinistra, Luiz Inacio Lula da Silva, alle elezioni del 2022, Jair Bolsonaro rivendica la sua innocenza. Il quinto e ultimo giudice Cristiano Zanin, ex avvocato di Lula, deve ancora votare a favore della sentenza e di un'eventuale sentenza da pronunciare. Non eleggibile fino al 2030 e agli arresti domiciliari a Brasilia dall'inizio di agosto con l'accusa di aver ostacolato il processo, Bolsonaro non è presente alle udienze, per motivi di salute secondo la sua difesa.Polarizzazione e crisi internazionaleIl processo divide fortemente un'opinione ultra-polarizzata, anche nella capitale. L'affare Bolsonaro è anche all'origine di una crisi senza precedenti tra la prima potenza dell'America Latina e gli Stati Uniti. Denunciando una "caccia alle streghe" contro il suo alleato di estrema destra, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha imposto una sovrattassa punitiva del 50% su gran parte delle esportazioni brasiliane. Washington ha anche annullato i visti di diversi giudici della Corte Suprema brasiliana e ha imposto sanzioni finanziarie a uno di loro, Alexandre de Moraes, relatore del processo Bolsonaro.Accuse e possibili ricorsiIl giudice Moraes è stato il primo a votare martedì per condannare l'ex presidente, affermando che il Brasile era "quasi diventato di nuovo una dittatura" durante il presunto fallito colpo di stato. Bolsonaro è sotto processo con sette ex stretti collaboratori, tra cui diversi ex ministri e generali. È la prima volta che un ex capo di Stato si trova a dover rispondere di tali accuse, in un Paese ancora ossessionato dal ricordo della dittatura militare (1964-1985). Anche l'ex ministro della giustizia di Lula, Flavio Dino, ha votato a favore della condanna, affermando che i reati processati "non sono suscettibili di amnistia". La corrente conservatrice sta attualmente cercando di far approvare al Parlamento una legge di amnistia per il suo leader. Con possibili ricorsi contro una condanna già in mente, il campo dell'ex capo dello Stato ha festeggiato mercoledì il voto del terzo magistrato, Luiz Fux.