1) Barbell “duration + oro” Se la Fed consegna un taglio “di apertura” e il dot plot non smentisce una traiettoria lieve di easing, il mix growth-slowdown + real yields in flessione sostiene Treasury long-duration e gold. In UCITS: governativi USA lunghi (o global aggregate con hedging) + oro fisico/sintetico (es. SGLN/PHAU). Rischio: CPI/PPI più “appiccicosi” o Fed più “un-and-done” del previsto che rispinge in alto i real. Livello di controllo tattico sul gold: tenuta area 3.52k. 2) Europa “respira”, ma hedgia il rischio Francia Con PMI manifattura >50 e BCE on hold, c’è spazio per beta ciclico selettivo (industriali export-oriented, semiconduttori europei) ma copertura via OAT-Bund spread o via short tattico su Francia rispetto a Germania/Paesi Bassi in caso di nuove tensioni politiche. Per l’azionario, preferire quality exporters e investment-grade corporate europee di emittenti solidi dove i credit spread restano compressi. 3) Canada “cut-sensitive” Con dati lavoro deboli e PIL in contrazione, la BoC ha spazio per tagliare. Tatticamente: preferire duration CAD (provinciali/governativi) e difensivi del TSX; sul FX, USD/CAD resta comprabile su pullback finché oil non costruisce un trend rialzista credibile. 4) Giappone “hedged”Se la BoJ mantiene il passo graduale, il TOPIX conserva supporto dal tema reflazione domestica/salari; usare hedge FX per attenuare la variabilità dello yen verso i tagli Fed. Attenzione alle banche: beneficiano di tassi più alti, ma guidance troppo lenta può raffreddare gli entusiasmi. 5) Energy “patience trade” Il quadro IEA/prezzi indica rischio range o pressione moderata al ribasso nel breve; la leva speculativa è contenuta e l’offerta OPEC+ guarda al 2026 con surplus più ampio. Meglio approcci market-neutral (pair trade integrati) o esposizione a midstream/raffinazione di qualità. Long direzionale sul crude solo su catalizzatore chiaro (tagli supply, shock geopolitico persistente). 6) Tariffs watch: barriere e marginiSettori ad alta intensità import (retail, giocattoli, apparecchi domestici, talune categorie tech) restano esposti al pass-through dei dazi; utile monitorare margini e pricing power negli utili del 3°–4° trimestre. Coperture: put spreads sugli indici settoriali o tilt verso società con supply chain regionalizzata e potere prezzo consolidato. Seguimi su YouTube e Telegram: troverai spunti e letture per capire cosa succede nell’economia e nella finanza.L'articolo Mercati sotto pressione: i segnali da non ignorare proviene da MarcoCasario.com.