Barbero alla festa del Fatto: “In Ucraina possibile un compromesso, in Medio Oriente una tragedia senza via d’uscita”

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Alla festa del Fatto Quotidiano, in corso al Circo Massimo fino a domenica 14 settembre, il direttore Marco Travaglio ha dialogato con lo storico Alessandro Barbero sui conflitti che scuotono il mondo, dall’Ucraina al Medio Oriente.Travaglio ha aperto il confronto con una domanda diretta: “Te lo chiedo per Israele come per l’Ucraina e la Russia. Tu da storico vedi una pace, non dico giusta per carità, una pace sporca magari, ma decente all’orizzonte sui due fronti?”.Barbero ha risposto con molta cautela: “Io non ho la minima idea, Marco, perché noi storici mica per niente facciamo gli storici: sappiamo benissimo che del futuro è impossibile immaginarsi qualunque cosa e anche del presente si capisce poco. Però spesso il passato insegna qualcosa.”Sul conflitto in Ucraina, lo storico si è detto relativamente più ottimista: “La questione Ucraina è dentro un mosaico di nazionalità dalle storie complicate ma tutto sommato decifrabili e dove è abbastanza chiaro che l’illogicità dei confini, le mescolanze di popolazione e le ambizioni delle classi politiche di tutti quei paesi provocheranno sempre risentimenti e difficoltà. Però sistemazioni concrete che possono durare ci sono e ci sono state. Anche l’Unione Sovietica è pur sempre durata, l’Ucraina è stata dentro l’Unione Sovietica pur con infiniti problemi per un lunghissimo periodo. Bene o male, io credo che sia possibile un compromesso, tanto più in quanto l’Ucraina ha una popolazione molto mista ma dove le zone abitate da russi sono abbastanza chiaramente distinte dalle altre.”Molto più cupa la sua analisi sul Medio Oriente: “Su Israele e sulla Palestina io non so niente e non dico niente perché è il caso che ci portiamo dietro ormai da più di un secolo. È il caso maligno di una tragedia, nel senso vero. Una tragedia si ha quando viene commesso un male spaventoso da ignari che non immaginavano che sarebbe successo questo e, una volta che ci si trovano dentro, poi non possono più uscirne.”Barbero ha ricordato: “La nascita dello Stato di Israele ha avuto dentro di sé una forza di catarsi e di liberazione, di cosa meravigliosa di un popolo disperso e perseguitato per duemila anni che con un enorme sforzo ritrova una patria, proprio dopo che ha subito lo sterminio nazista. Quest’aura di sogno meraviglioso è stata però viziata fin dall’inizio dal fatto di nascere in un’Europa convinta di poter invadere il resto del mondo quando voleva e che i popoli indigeni non esistessero o non avessero diritti. Quello che per molti era un sogno si è trasformato fin dall’inizio per altri in un incubo. E io non riesco a immaginare come mai davvero si possa uscire da questa situazione.”Travaglio ha poi chiesto: “Cosa dovrebbe insegnare la storia alle classi dirigenti europee e che cosa non hanno imparato dalla storia?”.Barbero ha risposto senza esitazioni: “Io penso che ci sia una cosa fondamentale da imparare e la cosa straordinaria è che tutto ciò che accade nel mondo oggi ci grida questa cosa. Siamo solo noi occidentali che ce ne freghiamo della storia, nel senso che non la sentiamo come una cosa in cui siamo immersi e da cui dipendono le scelte che dobbiamo fare. Il resto del mondo, invece, è immerso nella storia e nella memoria. Quando va bene è la storia su cui si ragiona, quando va male è la memoria che scatena le pulsioni animali. Gli africani non possono aver dimenticato quello che ha fatto il mondo bianco.”E ha concluso con un’amara riflessione: “Ci sono alcuni paradossi in questo nostro Occidente che queste cose le ha dimenticate e alcuni pezzetti invece vengono identificati e su quelli si batte ossessivamente, la schiavitù per esempio. L’ossessione che oggi c’è in America su questa cosa è paragonabile al modo in cui negli altri pezzi di mondo tutta la storia è viva. Noi dovremmo imparare i pericoli dell’essere ossessionati dalla propria storia, evitando di fare quelli che dicono: ma noi quando mai abbiamo fatto qualcosa di male? Perché di fronte al resto del mondo facciamo la figura di quelli che hanno responsabilità storiche immense e adesso se ne sono dimenticati dicendo che è roba passata.”L'articolo Barbero alla festa del Fatto: “In Ucraina possibile un compromesso, in Medio Oriente una tragedia senza via d’uscita” proviene da Il Fatto Quotidiano.