Morto il bimbo schiacciato da una trave in un parco di Vibo Valentia

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È morto il bimbo di tre anni e mezzo rimasto gravemente ferito venerdì scorso nel parco urbano di Vibo Valentia, da una trave in legno che gli ha schiacciato il fegato. Il quadro clinico sembrava essere migliorato dopo il secondo intervento chirurgico eseguito al Bambino Gesù di Roma, dopo essere stato trasferito da Vibo a bordo di un aereo militare, ma è precipitato nelle ultime ore. All’ospedale di Vibo, i medici avevano sottoposto il piccolo ad un primo intervento riuscendo a tamponare l’emorragia ma, vista la gravità delle condizioni, era stato deciso il trasferimento nel centro specializzato della Capitale.Con la morte del piccolo, sotto il profilo giudiziario, cambia l’ipotesi accusatoria che diventa omicidio colposo. La Procura di Vibo Valentia, guidata da Camillo Falvo, ha intanto incaricato l’ingegner Giuseppe Venanzio di effettuare una perizia tecnica sulla struttura sequestrata, per valutare eventuali responsabilità legate alla sicurezza e all’adeguatezza dell’installazione. Per ora si stanno eseguendo le verifiche documentali e amministrative, appena ci sarà un quadro chiaro e i risultati della consulenza gli inquirenti procederanno ad approfondimenti con eventuali esami delle persone.Il parco urbano era stato inaugurato pochi mesi fa dopo lavori di riqualificazione. Il piccolo si trovava con il papà quando si è appoggiato a una trave del percorso a ostacoli. La struttura, crollata all’improvviso, lo ha colpito tra torace e addome, lasciandolo a terra privo di respiro. Momenti di panico tra i presenti, alcuni dei quali hanno tentato subito di liberarlo e rianimarlo in attesa dei soccorsi.Gli inquirenti dovranno accertare se la ditta incaricata abbia rispettato tutte le norme di sicurezza nell’installazione del percorso ad ostacoli e se i collaudi siano stati effettuati correttamente. Un dettaglio che rende la vicenda ancora più grave è la presenza di un cartello che indicava chiaramente come l’impianto fosse destinato a utenti maggiorenni, con idonea preparazione fisica e sotto la supervisione di istruttori. Tuttavia, non vi erano barriere fisiche, né controlli per impedire l’accesso ai bambini, che hanno continuato a utilizzare liberamente l’area come un normale parco giochi.L'articolo Morto il bimbo schiacciato da una trave in un parco di Vibo Valentia proviene da Il Fatto Quotidiano.