24 ore dopo aver sparato e ucciso Charlie Kirk, Tyler Robinson smanettava sul suo cellulare, tutt’altro che intenzionato a consegnarsi alla polizia. «Dove sei?», gli chiese in chat su Discord un conoscente che aveva intuito fosse proprio lui quel ragazzo con occhiali e berretto tra gli edifici della Utah Valley University di cui l’Fbi aveva diffuso le foto. Robinson rispose al messaggio nel giro di un minuto, rivela ora il New York Times. Buttando la palla in calcio d’angolo: «È il mio sosia che sta cercando di mettermi nei guai…». Era l’ora di pranzo di giovedì. Sarebbero passate altre 12 ore prima che la polizia lo rintracciasse e arrestasse, dopo essere stata allertata dal padre che lo aveva a sua volta riconosciuto e infine convinto a costituirsi. Forse anche perché si era reso conto da quella chat di Discord di essere stato scoperto. Altro che sosia. Le minacce di denuncia e le battute macabre di Robinson «Tyler ha ucciso Charlie!!!!», scriveva poco dopo in chat un altro utente, come si evince dagli screenshot mostrati da un membro del gruppo al New York Times. Il tono per la verità sembrava più goliardico, ma Robinson, fresco di omicidio, deve aver sudato freddissimo. Poco dopo un altro utente rincarava la dose evocando la possibilità che il gruppo denunciasse il ragazzo all’Fbi così da intascarsi la taglia da 100mila dollari messa su di lui. «Solo se ne me ne date una parte», faceva ancora lo spiritoso Robinson. «In ogni caso evita di andare se non altro da McDonald’s», lo redarguiva ancora un utente, facendo indirettamente riferimento all’arresto di Luigi Mangione, l’uomo accusato dell’omicidio del manager di UnitedHealthcare Brian Thompson. «Meglio sbarazzarsi anche di questo manifesto e della copia esatta del fucile che ho in giro», rispondeva Robinson. Che provava ancora a scansare i sospetti fingendosi un anonimo lettore delle notizie su quanto accaduto: «Ho sentito che i proiettili avevano sopra qualcosa di legato ai trans, ma non stanno diffondendo foto o citazioni esatte». Poi l’ultimo sfregio alla sua vittima: «In realtà sono Charlie Kirk, volevo lasciare la politica, quindi ho finto la mia morte, ora posso vivere la vita dei miei sogni in Kansas». Poche ore dopo la recita – digitale e non – di Tyler Robinson sarebbe mestamente finita. L'articolo Tyler Robinson beccato dagli amici in chat, l’ironia disperata per sviare i sospetti: «Kirk avrà finto la morte per cambiare vita. Le foto? Un mio sosia» proviene da Open.