Ilaria Salis, parla László Dudog: «Mi hanno massacrato. L’immunità è una vergogna»

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László Dudog è una delle vittime ungheresi della «banda del martello». Il neonazista ungherese è stato aggredito il 10 febbraio 2023. Il giorno dopo per quell’aggressione Ilaria Salis è finita nelle carceri di Budapest. Gli altri raid hanno coinvolto Zoltan Toth, Robert Fischer e Sabine Brinckmann. E oggi parla con La Verità per dire che l’immunità ricevuta da Salis a Strasburgo è «una vergogna». «Ci hanno attaccato alle spalle in otto e, mentre la mia ragazza era a terra, le hanno gettato addosso anche una sorta di liquido infiammabile», racconta. È stato colpito in testa con un manganello retrattile. Lo stesso modello che verrà ritrovato su un taxi in cui viaggiava, tra gli altri, l’europarlamentare.László Dudog e Ilaria Salis«Le ferite mi hanno accompagnato per mesi. Mi hanno disintegrato lo zigomo e ancora oggi, a distanza di un anno e mezzo, non riesco a sentire il lato sinistro del volto», racconta al quotidiano. «Purtroppo è piuttosto triste che le persone possano nascondersi dietro l’immunità parlamentare. Commettono atti molto gravi e si affrettano a ottenere l’immunità», sostiene. E poi aggiunge: «Farò qualcosa e mi precipiterò al Parlamento europeo. Non sono d’accordo con questa decisione». Poi attacca: «A dire il vero, purtroppo non credo che gli antifa che hanno aggredito me, la mia ragazza e le altre persone in Ungheria riceveranno una punizione severa. Ritengo che il mio caso, e anche quello degli altri, dovrebbe essere considerato come tentato omicidio».Non si scherza con gli ungheresiSecondo lui «vogliono imporci la loro ideologia di sinistra. Agli antifascisti non sarà permesso di scatenarsi per le strade di Budapest. Non hanno nulla a che fare con il nostro Paese. Non possono picchiare qualcuno per via del suo abbigliamento solamente perché è di destra. C’è un bel detto: non si scherza con gli ungheresi, altrimenti ve ne pentirete». Intanto Libero parla del Giorno dell’Onore. Che secondo il quotidiano non è un raduno di neonazisti. Poi parla del gruppo di 20 persone che in quei giorni ha compiuto cinque attacchi. Usando una tecnica da guerriglia urbana e con il volto coperto.Le aggressioniLe aggressioni si sono verificate il 10 febbraio nei confronti di un cittadino ungherese che esce da un ufficio postale. Poi il giorno dopo ai danni di una coppia di tedeschi. Nell’occasione Salis viene fermata su un taxi insieme a due cittadini tedeschi: Tobias Edelhoff e Anna Christina Mehwald. Il quotidiano dice che un manganello telescopico con anima in acciaio viene trovato addosso a Salis. «Per autodifesa», sarà la sua versione.L'articolo Ilaria Salis, parla László Dudog: «Mi hanno massacrato. L’immunità è una vergogna» proviene da Open.