Enzo Iacchetti, no alla pace con Mizrahi. E boccia il piano Trump per Gaza

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Enzo Iacchetti non arretra dopo la lite a Carta Bianca con Eyal Mizrahi, presidente dell’associazione Amici d’Israele. Ospite oggi in diretta a Radio2 Stai Serena, condotto da Serena Bortone e con Massimo Cervelli, il comico e conduttore tv è tornato sull’accaduto dicendosi non disposto a un chiarimento nonostante l’apertura di Mizrahi. “Non posso stringere la mano di uno che mi dice ‘definisci bambino’ e che mi dà del fascista. Se ne stia in pace tranquillamente, anzi, ha evitato la denuncia per apologia di reato perché mi ha dato del fascista. Se lui mi porge le scuse, io ho scusato tanta gente, ma deve prendersi delle belle responsabilità”. Sull’accordo raggiunto oggi in merito al piano Usa e del suo presidente Donald Trump per Gaza, Iacchetti ha affermato: “Non ho molta fiducia in questo piano di pace perché si è parlato di interessi, di Israele, America e gas. I palestinesi dove andranno? Saranno protetti? No. La grande notizia è che i giovani non sono degli stupidi: milioni di loro sono scesi in piazza”. Di una cosa, Iacchetti è certo: “Se il mondo non si fosse mosso per nulla, il programma di Netanyahu sarebbe stato l’eliminazione del popolo palestinese“. Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Enzino Iacchetti (@enzinoiacchetti)Iacchetti e il libro ’25 minuti di felicità’Iacchetti, che ha appena pubblicato il nuovo libro autobiografico ’25 minuti di felicità. (Senza mai perdere la malinconia)’, spiega la genesi del titolo, nato da una citazione di Seneca: “La vita è corta, e io ho fatto solo una proporzione matematica. Viene fuori che ho vissuto 25 minuti. Il minuto più bello è sempre quando nasce un figlio, e poi la mia carriera me ne ha dati tanti di minuti straordinari”. “Questo libro è per mio padre -ha aggiunto-. Non mi ha mai visto fare uno spettacolo, neanche suonare all’oratorio. Tra me e lui in 21 anni ci saranno state 15 frasi, 200 parole, poi io non gli ho mai dato retta. Quando è mancato improvvisamente, mi ha attanagliato un senso di colpa che ancora oggi porto con me”. Ripercorrendo la sua vita artistica, ha raccontato: “Andavo con le canzoni ‘bonsai’ da Maurizio Costanzo, duravano 30-40 secondi. Una volta gli chiesi se pensasse che una mia canzone potesse essere adatta per Sanremo, volevo spaccare la tradizione sanremese, fare la canzone di un minuto e venirmene via. Lui mi disse di sì ma quando la proposi al Festival non ci fu nulla da fare”.Questo articolo Enzo Iacchetti, no alla pace con Mizrahi. E boccia il piano Trump per Gaza proviene da LaPresse