Dopo semaglutide e tirzepatide, in arrivo anche il nuovo dimagrante Retatrutide che “scioglie il grasso”. Il farmaco spopola nel web, ma TikTok blocca tutto. Ecco cosa sta accadendo

Wait 5 sec.

Non è ancora stato autorizzato, ma il farmaco già spopola nel web. Negli ultimi tempi infatti sui social network si condividono video di utenti che affermano di assumere il farmaco Retatrutide ottenendo risultati “straordinari” in termini di perdita di peso. L’hashtag “#reta” è diventato quindi molto popolare e ha raggiunto decine di migliaia di menzioni, ma è stato rapidamente ostacolato dalle piattaforme. TikTok ha bloccato gli hashtag #retatrutide e #reta “e continuerà a rimuovere i contenuti che risultano in violazione delle Linee Guida della Community” -, ha spiegato l’azienda.Che cos’è la nuova molecolaLa nuova molecola si chiama Retatrutide. È ancora in fase di sperimentazione – e non sarà disponibile sul mercato prima del 2026-2027 – ma i risultati preliminari hanno già acceso un forte interesse nella comunità scientifica. È un farmaco appartenente alla stessa famiglia di farmaci dimagranti di cui fanno parte i ben noti Semaglutide e Tirzepatide. La sua particolarità è quella di essere un triplo agonista, cioè di agire contemporaneamente su tre recettori ormonali: GLP-1, GIP e glucagone. In altre parole, sfrutta meccanismi diversi ma complementari. Il GLP-1 rallenta lo svuotamento dello stomaco e aumenta il senso di sazietà; il GIP amplifica l’effetto di stimolo all’insulina e contribuisce anch’esso al controllo dell’appetito; il glucagone, che di solito tende ad alzare la glicemia, in questo caso favorisce anche la lipolisi, cioè lo scioglimento dei grassi, migliorando il metabolismo dei lipidi. Ma “c’è una grande differenza tra l’annuncio di una sperimentazione in fase avanzata e il farmaco approvato e disponibile per i pazienti – spiega al FattoQuotidiano.it la professoressa Anna Maria Colao, endocrinologa e past president Sie (Società italiana di endocrinologia), professore ordinario di Endocrinologia e malattie del metabolismo, cattedra Unesco di Educazione alla salute e allo sviluppo sostenibile, università Federico II di Napoli . “Un farmaco non nasce già pronto per la clinica, passa per studi preclinici, poi per tre fasi sperimentali sull’uomo: fase 1 (studi su esseri umani sani); fase 2 (dose-risposta e sicurezza nei pazienti); fase 3 (efficacia clinica su larga scala). Solo se i dati sono solidi le agenzie regolatorie — FDA, EMA e poi AIFA — approvano il dossier”. E qui sta il punto: la Retatrutide è ancora in sperimentazione e non ha superato definitivamente questo percorso.L’azione specifica del farmacoSul piano farmacodinamico, la Retatrutide è un triplo agonista, “cioè agisce sui recettori GLP-1, GIP e sul recettore del glucagone – continua l’esperta -. GLP-1 e GIP favoriscono sazietà e incrementano l’attività dell’insulina; il glucagone ha un ruolo più complesso: è iperglicemizzante ma ha anche un’azione lipolitica, cioè favorisce lo ‘scioglimento’ dei grassi”. In sintesi, la molecola combina diversi meccanismi che possono aumentare la perdita di peso e migliorare il profilo lipidico, ma il sistema ormonale resta un equilibrio delicato. “Gli ormoni ‘dialogano’ fra loro – sottolinea Colao – e l’effetto finale dipende dal contesto metabolico del singolo paziente”.Una terapia su misuraProprio per questo motivo la specialista mette in guardia dai rischi del fai da te e da percorsi terapeutici improvvisati: “Aumentare il numero di recettori su cui agisce un farmaco può potenziare l’efficacia, ma riduce anche la selettività e può incrementare il rischio di reazioni avverse”. Tra gli eventi che vanno monitorati ci sono anomalie pancreatiche (innalzamento degli enzimi, pancreatite), problemi alla colecisti e disturbi del ritmo cardiaco. Per questo “occorre che la prescrizione e il follow-up siano fatti da medici competenti”, ribadisce Colao.I “furbi” del mercato neroAltro nodo: il mercato nero. È probabile l’esistenza di versioni contraffatte della molecola circolanti su canali illeciti. “Gli eventuali prodotti venduti al di fuori dei trial non hanno garanzie: non sappiamo come sono stati prodotti, in quali dosaggi, se contengono davvero la sostanza dichiarata o sono contaminati – avverte Colao -. Usarne una versione non controllata può essere pericoloso e perfino letale”.A chi potrebbe essere somministratoChi sono i potenziali beneficiari, quando (e se) la Retatrutide dovesse ottenere l’autorizzazione? Le indicazioni verrebbero verosimilmente allineate a quelle già previste per la classe: obesità con BMI ≥30, oppure BMI ≥27 con comorbilità (ipertensione, diabete, apnee del sonno, patologie cardiovascolari). “Non è un farmaco per chi vuole perdere qualche chilo velocemente – avverte Colao -: serve un’accurata valutazione clinica e un percorso di counseling che includa cambiamenti negli stili di vita”. Questa classe di farmaci, e anche questo in fase sperimentale, non sostituisce il percorso terapeutico-comportamentale, ma lo potenziano: “Si tratta di farmaci che facilitano la riduzione dell’appetito e aiutano a ridurre il grasso corporeo, ma se il paziente non cambia le abitudini alimentari e l’attività fisica, il rischio di riprendere i chili persi è concreto – spiega -. Tuttavia, questi farmaci potrebbero offrire un’alternativa meno invasiva rispetto a interventi invasivi come la chirurgia bariatrica”.Più benefici che rischi, a queste condizioniSul fronte del rapporto rischio/beneficio, Colao è convinta: “L’obesità è una malattia cronica con alte probabilità di recidivare e con un grave impatto invalidante su molte malattie concomitanti, come quelle cardiovascolari, neurologiche degenerative e oncologiche; se anche questo farmaco dimostra in studi robusti di ridurre mortalità e complicanze, il suo valore terapeutico sarà enorme. Ma finché non avremo dati di registrazione e la sicurezza confermata, l’uso fuori da trial è irresponsabile. Se la Retatrutide rappresenta una possibile rivoluzione terapeutica, la rivoluzione deve passare attraverso la scienza e la regolamentazione e io sarò in prima fila nel proporre anche questo nuovo farmaco – conclude Colao -. Nell’attesa, chi ha bisogno di trattamenti per l’obesità si rivolga a specialisti accreditati, che si avvalgono di farmaci già in uso in questi anni, e non a mercati clandestini”.@alexeubank2.0Excited to see the what the hype is about♬ original sound – Alex EubankL'articolo Dopo semaglutide e tirzepatide, in arrivo anche il nuovo dimagrante Retatrutide che “scioglie il grasso”. Il farmaco spopola nel web, ma TikTok blocca tutto. Ecco cosa sta accadendo proviene da Il Fatto Quotidiano.