Ursula von der Leyen salva: il Parlamento Ue respinge entrambe le mozioni di censura

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Da Strasburgo – Ursula von der Leyen è salva. Come previsto, il Parlamento europeo ha respinto entrambe le mozioni di censura, presentate da due schieramenti politicamente opposti: la sinistra radicale (The Left) e l’estrema destra dei Patrioti per l’Europa. Uniti dall’opposizione ma divisi nelle motivazioni, i due gruppi chiedevano la testa della presidente, accusandola – seppur con argomentazioni differenti – di aver tradito l’Europa. Il testo presentato dalla Sinistra è stato bocciato con 383 voti (133 a favore e 78 astenuti). Quello proposto dai Patrioti con 378 voti (179 a favore e 37 astenuti). Anche questo nuovo tentativo, a tre mesi dal precedente, si è dunque concluso con un nulla di fatto. Le due mozioni di censuraSe c’èra un fil rouge che accomunava i due tentativi di sfiduciare la numero uno della Commissione, erano le pesanti critiche sugli accordi commerciali siglati con altri partner mondiali. Il malcontento si concentrava soprattutto sull’accordo sui dazi con gli Stati Uniti, ritenuto da molti eurodeputati troppo sbilanciato a favore di Washington. Nel mirino pure l’accordo di libero scambio Ue-Mercosur e la «scarsa trasparenza» della presidente, un tema già al centro del voto di luglio, quando von der Leyen fu «processata» in aula per il cosiddetto Pfizergate. I Patrioti attaccavano inoltre la gestione della migrazione irregolare considerata inefficace. The Left, invece, criticava l’inazione di fronte alla crisi climatica e sociale, nonché alla guerra di Israele a Gaza, che oggi ha raggiunto un punto di svolta con il raggiungimento dell’accordo di pace tra Hamas e Israele. Chi ha votato a favore della sfiducia? Il centrosinistra si è presentato in ordine sparso. Contrari i Socialisti e quindi il Partito democratico. Mentre Avs ha fatto sapere di aver votato la mozione di sfiducia del gruppo The Left e i 5 Stelle, come già anticipato ieri, sia quella della Sinistra che quella presentata dai Patrioti, dove c’è la Lega di Matteo Salvini. Prima del voto era arrivato l’affondo del premier ungherese Viktor Orbán contro la presidente della Commissione europea. «Dopo il voto di martedì sull’immunità (di Ilaria Salis, ndr), oggi la lavatrice di Bruxelles si rimette in moto. Chi deve essere ripulita oggi non è altri che la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Non è la prima mozione di sfiducia contro la Presidente. E non c’è da stupirsi», scrive il primo ministro magiaro sui social. «La sua lista di colpe è lunga: ha strangolato l’industria europea con la follia verde, ha firmato un disastroso accordo commerciale con gli americani, ha lasciato entrare i migranti senza freni e, l’errore più grave, ha investito denaro nella guerra russo-ucraina per oltre tre anni».L’annuncio in aula dell’accordo su GazaPrima della votazione, gli eurodeputati, tra cui Nicola Procaccini (FdI), co-presidente del gruppo dei conservatori al Parlamento europeo. hanno dato l’annuncio in aula del raggiungimento dell’accordi di pace tra Hamas e Israele, lodando Donald Trump. «La firma dell’accordo per il piano di pace a Gaza rappresenta un passo decisivo verso la stabilizzazione di una delle aree più tormentate del pianeta. Un risultato reso possibile dall’impegno decisivo del presidente Donald Trump nel proporre un efficace piano di pace, fortemente sostenuto dal governo italiano. I festeggiamenti a Tel Aviv e Gaza sono la testimonianza più viva del successo di un presidente spesso circondato da pregiudizi, la cui efficace azione si inserisce nella lunga tradizione dei presidenti conservatori degli Stati Uniti. Solitamente dediti a fermare i conflitti piuttosto che a cominciarli».L'articolo Ursula von der Leyen salva: il Parlamento Ue respinge entrambe le mozioni di censura proviene da Open.