Evelina Sgarbi non si sottrae a interviste televisive e sui giornali e stavolta ha parlato con La Stampa del padre Vittorio dopo avere depositato l’istanza per la nomina di un amministratore di sostegno per l’ex sottosegretario alla Cultura, oggi sindaco di Arpino che “non sarebbe più in grado di seguire i propri interessi”.Il critico d’arte ha fatto sapere che si opporrà e per difenderlo è intervenuta la figlia maggiore. E oggi a La Stampa, Evelina torna sulla difficoltà di raggiungere il padre al telefono, tanto che alla vigilia di Capodanno lui le avrebbe detto solo uno “ciao” sussurrato: “L’ho visto talmente male, talmente trasfigurato, che in questo momento non me la sento. È come avere davanti un’altra persona. È completamente debilitato, non mi sembrerebbe nemmeno di parlare con lui. Ma per lui combatto sino alla fine”.E sulla richiesta di un amministratore di sostegno ha aggiunto: “Non è stata una decisione semplice. Anzi. Da figlia, vedere un padre che soffre, vederlo fragile, è faticoso. Però non voglio che qualcuno si approfitti di lui“. Quando Vittorio Sgarbi è stato ricoverato per una depressione, Evelina era all’estero e appena tornata, dopo essere andata a trovarlo, le sue condizioni – dice la ragazza – l’hanno spinta a rivolgersi agli avvocati (“Mio padre ha molti beni, non siamo ipocriti. A me non interessa a chi vanno, ma non voglio che qualcuno si approfitti di lui e della condizione in cui è”) anche perché sostiene di non essere in grado di provvedere personalmente alla gestione degli averi del critico d’arte: “Sembra che io mi sia svegliata una mattina e abbia deciso di avanzare quest’iniziativa legale. E che voglia occuparmi del patrimonio di famiglia. Ho 25 anni, lavoro a Milano in un’agenzia di modelle. Non saprei da che parte iniziare. Non si tratta di gestire due bollette del telefono”.L'articolo “Sembra che io voglia occuparmi del patrimonio di famiglia ma ho 25 anni, faccio la modella e non saprei da dove cominciare. Non si tratta di gestire due bollette”: parla Evelina Sgarbi proviene da Il Fatto Quotidiano.