Caso Almasri, Camera nega autorizzazione a procedere per Nordio, Piantedosi e Mantovano

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L’Aula della Camera ha approvato la risoluzione per negare l’autorizzazione a procedere, richiesta dal Tribunale dei ministri sul caso Almasri, nei confronti del ministro della Giustizia Carlo Nordio, del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del sottosegretario Alfredo Mantovano. L’assemblea di Montecitorio si è espressa mediante tre distinti voti segreti raggiungendo in ciascuno di essi la prescritta maggioranza assoluta.Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni era nell’Aula della Camera, dove ha partecipato al voto sulla domanda di autorizzazione a procedere nei confronti dei ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, e del sottosegretario Alfredo Mantovano sul caso Almasri. Subito dopo la premier ha lasciato l’aula di Montecitorio.Banchi governo quasi al completo per voto AulaBanchi del governo quasi al completo alla Camera per il voto dell’Aula sulla domanda di autorizzazione a procedere nei confronti dei ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, e del sottosegretario Alfredo Mantovano sul caso Almasri. Oltre alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e ai componenti del governo direttamente interessati, ci sono tra gli altri i ministri Antonio Tajani, Giancarlo Giorgetti, Luca Ciriani, Tommaso Foti, Francesco Lollobrigida e Luca Ciriani.Nordio: “Tribunale ministri ha fatto strazio del diritto“Da modesto giurista lo strazio che il Tribunale dei ministri ha fatto delle norme più elementari del diritto è tale da stupirsi che non gli siano schizzati i codici dalle mani, ammesso che li abbiano consultati”. Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio subito dopo il voto che nell’Aula della Camera ha negato l’autorizzazione a procedere per il caso al Almasri. “Sono soddisfatto per l’esito del voto perché è andato anche oltre, numericamente, a quella che era l’aspettativa della maggioranza parlamentare, il che significa che anche da parte di alcuni delle opposizioni vi è una riluttanza ad affidare alle Procure della Repubblica delle competenze che dovrebbero essere squisitamente politiche”.Il caso Almasri – Le tappe della vicendaL’autorizzazione a procedere era stata chiesta a seguito della vicenda che ha visto al centro Osama Almasri, generale libico, al vertice della Polizia giudiziaria. Il caso ha avuto inizio lo scorso 6 gennaio, quando il capo della polizia giudiziaria libica ha iniziato il suo viaggio per l’Europa, volando da Tripoli a Londra e facendo scalo all’aeroporto di Roma-Fiumicino.Dopo sette giorni a Londra, il 13 gennaio Almasri si è trasferito a Bruxelles in treno per poi proseguire per la Germania, viaggiando in auto con un amico. Durante il suo tragitto verso Monaco, il 16 gennaio, è stato fermato dalla polizia per un controllo di routine e gli agenti lo hanno lasciato proseguire. Infine è arrivato a Torino in auto, per assistere a una partita di calcio. Sabato 18 gennaio, la Corte penale internazionale ha spiccato un mandato d’arresto per l’uomo, accusato di crimini di guerra e contro l’umanità commessi nella  prigione di Mittiga, vicino Tripoli.  Domenica 19 gennaio Almasri viene fermato e messo in carcere dalla polizia italiana Il 21 gennaio  viene rilasciato su disposizione della Corte d’Appello a causa di un errore procedurale: si è trattato di un arresto irrituale, perché la Corte penale internazionale non aveva trasmesso gli atti al ministro della Giustizia Nordio. Viene disposta l’immediata scarcerazione. Poco dopo il suo rilascio, lo stesso giorno, Almasri viene rimpatriato dall’Italia su un volo di Stato.Questo articolo Caso Almasri, Camera nega autorizzazione a procedere per Nordio, Piantedosi e Mantovano proviene da LaPresse