Dietro l’accordo tra Hamas e Israele. Il reale piano di Trump: «Frenare Israele e portare dentro Gaza i suoi nemici» – Il videocommento di Dario Fabbri

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«La pace in Medio Oriente? Decisamente no. La risoluzione della questione palestinese? Ancora meno. Un possibile cessate il fuoco a Gaza? Speriamo». Cosa sta succedendo nella Striscia lo analizza il direttore di Domino, Dario Fabbri. «La svolta – spiega – risale al 9 settembre passato, quando Israele in barba a ogni pudore ha centrato in pieno il territorio qatarino, laddove era presente una delegazione di Hamas con i mediatori qatarini, per un ordine del giorno fissato dagli Usa e a un tiro di schioppo dalla base americana di Al Udeid, la più importante in zona». Il fallo del bombardamento in Iran e quel piano costruito per TrumpLo scorso giugno «Israele giocava ancora al gatto al topo con Donald Trump» quando aveva «costretto il presidente, che non aveva nessuna voglia, a partecipare ai bombardamenti in Iran». Ci mise nove giorni Trump, ad accettare il fatto compiuto, sbraitando. Quei 9 giorni «consentirono all’Iran di metter in salvo gran parte del suo uranio arricchito». «Ma se l’affronto ai danni di un presidente che conta molto poco, anche se noi qui in non riusciamo ad accorgercene, poteva passare inosservato, l’affronto contro gli apparati dello Stato federale no. E da settembre il Pentagono, con la partecipazione del dipartimento di Stato e del consiglio per la sicurezza nazionale ha vergato il piano che noi intestiamo a Trump. Come se Trump lo conoscesse o ne conoscesse la metà dei punti», spiega il direttore di Domino. «Frenare Israele e portare dentro Gaza i nemici di Tel Aviv»«L’obiettivo statunitense – sottolinea Fabbri – è frenare l’avanzata israeliana su Gaza. E tirare dentro Gaza i nemici di Israele. Quali? I turchi, i qatarini (che hanno il dente avvelenato), i pachistani che hanno offerto il loro ombrello nucleare e i sauditi, deboli come sempre ma presenti su ogni tavolo». Come andrà a finire? Il resto gira intorno «alla volontà di Hamas di fingere di disarmarsi». Perché, sottolinea Fabbri, «Hamas non è stato sconfitto né militarmente né politicamente». Ieri si è incontrata una sua delegazione con quella israeliana, in Egitto. E su suggerimento dei qatarini «Hamas si metterebbe da parte», per poi esser «reintrodotta nella vita militare e politica di Gaza» dagli stessi turchi e qatarini in funzione anti israeliana. Speriamo non ci sia il fuoco nella liberazione sacrosanta degli ostaggi israeliani. Ma il resto, spiega Fabbri, «è finzione e un movimento degli apparati statunitensi contro Israele». «Di questo e molto altro – conclude Fabbri – scriviamo su Domino. Vi aspettiamo sulle nostre pagine». L'articolo Dietro l’accordo tra Hamas e Israele. Il reale piano di Trump: «Frenare Israele e portare dentro Gaza i suoi nemici» – Il videocommento di Dario Fabbri proviene da Open.