Una decina di auto di grossa cilindrata – valore complessivo 750mila euro – fatte passare per auto blu ma che, in verità, erano usate per interessi personali. Ha ora un numero ben preciso l’accusa di peculato formulata dalla procura di Brescia contro l’ex procuratore di Pavia Mario Venditti, coinvolto anche nell’indagine per corruzione riguardo al delitto di Garlasco, e dell’attuale pm milanese Pietro Paolo Mazza. È proprio questo il fulcro dell’indagine Clean 2 sul cosiddetto «Sistema Pavia». Una rete complessa e intricata di scambi di favori tra magistrati, agenti della polizia giudiziaria e imprenditori con cui Venditti – spalleggiato proprio da Mazza, in quel periodo nella città lombarda – gestiva come un burattinaio la procura a lui assegnata dal 2014 a fine 2021. L’intreccio tra Garlasco e Clean 2: le accuse contro VendittiSono due le indagini in cui, nello spazio di poche settimane, è comparso il nome dell’ex procuratore di Pavia. Da Brescia gli inquirenti ritengono che Mario Venditti sia stato corrotto per favorire l’archiviazione dei procedimenti contro Andrea Sempio, aperti nel 2017 e nel 2020 contro l’attuale indagato per la morte di Chiara Poggi. Sempre da Brescia arriva l’inchiesta Clean 2, aperta diverso tempo fa. In cui i magistrati sono arrivati a formulare a carico suo e dell’ex collega Mazza le accuse di corruzione in atti giudiziari e peculato, cioè appropriazione indebita di denaro o beni mobili a cui ha accesso solo in virtù del suo pubblico ufficio per farne uso in modo strettamente personale. Le auto a listino scontato e i dubbi della procura di BresciaL’operazione si è allargata a Pietro Paolo Mazza nella mattinata di giovedì 9 ottobre, quando i finanzieri della Gico (Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata) sono entrati nei suoi uffici con un mandato di perquisizione. Secondo i finanzieri, oltre a quei 750mila euro in noleggi spesi dalla procura di Pavia per fornire ai due magistrati auto a uso personale, ci sarebbero anche ricevute di pagamenti per ristoranti e corse di cavalli. Per le auto parte tutto da un’Audi da 85mila euro, che Venditti ha riscattato dal leasing della procura per una cifra intorno ai 20mila euro. Procedimento simile a una Mercedes in locazione a Mazza, riscattata per 20mila euro. Il legale di Mazza, Massimo Dinoia, ha fortemente rigettato questa accusa «Nel 2017 Mazza ha comprato in leasing una Mercedes per quasi 45mila euro, pagando le rate ogni mese e riscattando la macchina nel marzo 2019 pagando l’ultima rata da 20mila euro». Le rivendite sospette e le intercettazioni Esitel: il legame con GarlascoLa Mercedes è stata poi rivenduta poco dopo, per 26mila euro, alla Cr Service. Vale a dire la stessa concessionaria che forniva alla procura le auto a noleggio e i cui proprietari, Raffaele e Cristiano D’Arena, gestivano la Esitel. È questo uno dei punti di contatto con il giallo di Garlasco, dato che Esitel non è altro che la società che si curava per conto della procura di Pavia del servizio di intercettazioni. Un incarico forse ottenuto «in cambio di prezzi di favore» per le auto e che ha compreso le intercettazioni a carico di Andrea Sempio e dei suoi familiari nei due procedimenti archiviati quando Venditti era procuratore. L'articolo Altri guai per Venditti: dopo Garlasco l’ex pm finisce al centro delle indagini sul “sistema Pavia”. Lui e Mazza accusati di peculato per 750mila euro proviene da Open.