Regionali in Toscana, Meloni attacca la sinistra: «Più fondamentalista di Hamas, è un enorme centro sociale»

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Vincere in Toscana sarebbe, per usare un’espressione cara alla destra leghista, batterli «a casa loro». In una delle Regioni rosse per eccellenza, il centrodestra ha scelto la centralissima piazza San Lorenzo, a Firenze, per l’ultimo comizio prima delle elezioni regionali di domenica 12 e lunedì 13 ottobre. «Possiamo vincere anche in Toscana e scrivere la storia», suona la carica il candidato Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia e volto scelto dalla maggioranza di governo per tentare il miracolo politico. Dietro di lui, compatti, i quattro leader: Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi. «Siamo nati per stravolgere i pronostici», è il messaggio della premier.L’energia di Meloni: «La sinistra più fondamentalista di Hamas, noi coraggiosi»Lo striscione che guarda dall’alto la piazza parla a sé: «Liberiamo la Toscana dai nemici della nazione». Un tono polemico, di frattura netta con la storica maggioranza regionale, ma che al contempo nell’intervento di Meloni si accompagna a un velo non indifferente di sarcasmo: «Pensavano che non avremmo mai avuto il coraggio di fare un evento nel centro di Firenze…». Poi, parlando degli avversari: «Questo non è un “Campo largo” ma un “Leoncavallo largo”: è un enorme centro sociale». E non risparmia loro nemmeno qualche frecciata sul piano di pace di Trump per Gaza, non approvato in Parlamento: «La sinistra non è riuscita a votare questa mozione, ma Hamas ha detto sì. Per cui la sinistra italiana è più fondamentalista di Hamas».Salvini stuzzica: «Integrazione non è rompere i c***i al parco»Alla premier ha fatto seguito il vicepremier Matteo Salvini. Dopo l’immancabile lancio della maglietta di Charlie Kirk, ricordo «doveroso» dell’attivista trumpiano ucciso in un’università americana, il leader del Carroccio si è dilungato su un aneddoto personale: l’incontro di lavoratori di diverse nazioni a un mercato fiorentino. «Si erano svegliati di notte per andare a scaricare la frutta. Questa è l’integrazione giusta, che funziona. Non quelli che ci rompono i coglioni al parco delle Cascine: quelli devono tornare a casa loro, con un biglietto di sola andata».Tajani: «Campo Largo? Neanche fanno un comizio insieme»Antonio Tajani e Maurizio Lupi hanno invece canzonato la sinistra per le fratture interne e il sostegno – nemmeno unanime – verso la possibilità di resuscitare il reddito di cittadinanza: «Il centrosinistra è talmente unito che i suoi leader non riescono a fare un comizio insieme: Schlein, Conte, Avs sono divisi su tutto, incluso il reddito di cittadinanza tanto caro al M5S», ha detto il segretario di FI. «Chiedo a Giani: possibile in una regione come la Toscana che ha fatto della sua storia l’impresa e l’alleanza tra lavoratori e imprese, firmare un patto con il Movimento 5 stelle per reintrodurre il Reddito di cittadinanza? Sappiamo tutti che la dignità è il lavoro, non l’elemosina di un’assistenza», gli ha fatto eco il leader di Noi Moderati. E Tajani ha lanciato un ultimo appello agli 8mila presenti: «Da qui parta un grido di libertà: basta essere sottoposti alla “macchina del potere” che qui governa da troppo tempo».L'articolo Regionali in Toscana, Meloni attacca la sinistra: «Più fondamentalista di Hamas, è un enorme centro sociale» proviene da Open.