Niente Nobel per Donald Trump. Neppure la firma dell’accordo tra Israele e Hamas, arrivata alla vigilia della cerimonia di Oslo, è bastata a convincere il Comitato norvegese per la Pace ad assegnargli l’ambito riconoscimento. Il premio 2025 è andato invece alla leader dell’opposizione venezuelana Maria Corina Machado, simbolo della resistenza democratica contro il regime di Nicolás Maduro. Per l’ex presidente statunitense — che da anni insegue la medaglia d’oro con il volto di Alfred Nobel — è una nuova delusione, maturata dopo settimane di pressioni diplomatiche e appelli pubblici. Negli ultimi giorni, diversi leader alleati, dal premier israeliano Benjamin Netanyahu al cambogiano Hun Manet, avevano speso parole a suo favore, ma senza successo.Una corsa segnata da ambizione e irritazioneSecondo gli osservatori, a penalizzare Trump sarebbe stata proprio la sua insistenza pubblica nel reclamare il premio. I cinque membri del comitato, nominati dal Parlamento norvegese ma indipendenti, non avrebbero gradito lo stile diretto e i toni autocelebrativi del presidente, da tempo convinto di meritare il Nobel «più di chiunque altro», come aveva dichiarato. La sua candidatura, proposta in tempo utile dalla deputata repubblicana Claudia Tenney, faceva riferimento al ruolo degli Accordi di Abramo e agli sforzi diplomatici in Medio Oriente. Ma l’exploit di Gaza è arrivato troppo tardi: la decisione del comitato era già stata presa da giorni.L’ossessione per il premioTrump non ha mai nascosto di voler entrare nel ristretto club dei presidenti americani insigniti del Nobel — da Theodore Roosevelt a Barack Obama — e avrebbe spinto collaboratori e diplomatici a sostenerne la candidatura. Secondo fonti citate da media statunitensi, alcuni esponenti dell’amministrazione, tra cui il segretario di Stato Marco Rubio, avrebbero tentato un’opera di persuasione nei contatti con l’Europa e la Norvegia. Ma la strategia non ha pagato. A Oslo, lo stile diretto e autopromozionale di Trump è apparso fuori luogo. «È l’antitesi della cultura norvegese -, ha osservato la politologa Hilde Eliassen Restad ripresa da Repubblica, – ma non è escluso che l’anno prossimo le cose possano cambiare».La reazione della Casa BiancaDopo l’annuncio da Oslo, la Casa Bianca ha diffuso una nota dai toni duri. «Il presidente Trump continuerà a stringere accordi di pace in tutto il mondo, a porre fine alle guerre e a salvare vite umane», ha dichiarato Steven Cheung, direttore delle comunicazioni, in un post su X. Secondo il portavoce, «non ci sarà mai nessuno come lui, capace di spostare le montagne con la sola forza della sua volontà». Cheung ha poi accusato il Comitato del Nobel di aver «anteposto la politica alla pace», lasciando intendere che la mancata assegnazione del premio risponde più a logiche ideologiche che al riconoscimento dei risultati ottenuti dal presidente.President Trump will continue making peace deals, ending wars, and saving lives.He has the heart of a humanitarian, and there will never be anyone like him who can move mountains with the sheer force of his will.The Nobel Committee proved they place politics over peace. https://t.co/dwCEWjE0GE— Steven Cheung (@StevenCheung47) October 10, 2025 Prossimo obiettivo: Nobel 2026Nonostante la delusione, Trump non sembra intenzionato ad arrendersi. Le candidature per il Nobel 2026 si aprono proprio oggi e, con la scadenza di alcuni membri del comitato, la nuova composizione potrebbe offrirgli un contesto più favorevole. «Se mi chiamassi Obama, me lo darebbero in dieci minuti», aveva detto ironicamente una settimana fa. Ora dovrà aspettare almeno un altro anno per riprovarci.L'articolo Nobel per la pace, Trump l’ha presa malissimo. «Hanno anteposto la politica» proviene da Open.