Nel cuore di Milano, a pochi passi dalla famosa Pinacoteca di Brera, un accogliente ristorante di quartiere attira la gente del posto con un abbinamento inaspettato ma delizioso: piatti brasati cinesi accompagnati da vino italiano. Da ZioZio, molti appassionati di cucina italiana stanno scoprendo i sapori e le tradizioni dei piatti brasati cinesi in stile Sichuan. Il clima umido della regione e l’uso del pepe del Sichuan hanno plasmato una preferenza distintiva per i sapori pungenti, piccanti e aromatici, spesso presenti in piatti che vanno assaporati lentamente. I commensali rimangono spesso sorpresi di scoprire quanto questi sapori ricchi e stratificati si abbinino perfettamente ai vini italiani, creando un’interazione unica tra Oriente e Occidente. “Fin dall’inizio abbiamo voluto creare un ristorante per la comunita’ del posto”, hanno dichiarato Wang Haoran e Zeng Xiaotang, due giovani laureati in arte – uno specializzato in musica e l’altro in design – che hanno fondato ZioZio dopo aver completato i loro studi in Italia. “Abbinando i piatti brasati cinesi ai vini rossi amati dagli italiani, speriamo di suscitare curiosita’ verso nuove combinazioni di sapori e di far conoscere a piu’ persone la ricchezza delle culture gastronomiche regionali cinesi”. Il loro concetto ha trovato riscontro tra gli abitanti di Milano. “Negli ultimi anni, in Italia e in Europa sono apparse cucine cinesi piu’ autentiche, che offrono una maggiore varieta’ ed esperienze culturali che la gente apprezza davvero”, ha affermato Gianluca Corrias, cliente abituale. Il locale accogliente di ZioZio, con i suoi 15 metri quadrati, e’ spesso animato dalle vivaci chiacchiere della gente del posto. Alcuni ospiti si fermano dopo il lavoro per gustare del vino con brasato di manzo e germogli di bambu’, mentre altri si intrattengono a chiacchierare con gli amici.In vista della Festa di meta’ autunno, Wang e Zeng hanno preparato delle torte lunari, invitando i clienti italiani ad assaggiare il dolce tradizionale e a scoprire il significato della festa. “I piatti qui sono davvero autentici, non turistici”, ha dichiarato la cliente Caterina Cecconi. “Non sono mai stata in Cina, ma ora ho davvero voglia di visitarla e conoscere piu’ persone cinesi”. A Roma, un altro piccolo ristorante sta conquistando i cuori con i suoi autentici sapori cinesi. Jiamo Lab, che prende il nome dal suo snack caratteristico, il roujiamo, una tradizionale focaccina cinese ripiena di carne brasata, e’ diventato uno dei locali preferiti dalla gente del posto, apparendo persino nelle liste dei consigli dei media piu’ popolari. Situato vicino a una cinta muraria di 460 anni fa progettata da Michelangelo, Jiamo Lab offre non solo cibo, ma anche storie. Le pareti del ristorante sono tappezzate di informazioni sulle origini del roujiamo e sulla sua citta’ natale, l’antica Xi’an. “Quando ceniamo qui, siamo attratti dalle storie culturali sulle pareti. Ci fanno venire voglia di saperne di piu’ sulla storia cinese”, ha affermato la cliente Simona Baltieri. “La cucina cinese e’ un modo ideale per condividere la nostra cultura”, ha dichiarato il proprietario Hu Chenqiang.“Con il roujiamo di Xi’an, parliamo naturalmente della dinastia Qin e dei Guerrieri di Terracotta”. Per decenni, la cucina cinese all’estero era spesso sinonimo di riso fritto o maiale in agrodolce. Ora, una nuova generazione di ristoratori cinesi sta cambiando questa percezione, introducendo autentiche specialita’ regionali, dagli snack del Sichuan allo street food di Xi’an, in tutta Italia e nel resto d’Europa. Hu e’ determinato a rimanere fedele ai sapori tradizionali. “Piu’ fiducia abbiamo nella nostra cultura, piu’ interesse suscitera’ negli stranieri”, ha affermato. All’interno del Jiamo Lab, i visitatori possono anche trovare informazioni sulle politiche cinesi di esenzione dal visto e indicazioni sull’uso delle app di pagamento mobile, parte degli sforzi di Hu per aiutare i commensali curiosi a prepararsi per futuri viaggi in Cina. Hu ha affermato che spera che il suo ristorante diventi una parte autentica della vita locale, incoraggiando lo scambio culturale, soprattutto tra i giovani. La cliente abituale Francesca Fatica crede che questi sforzi vadano oltre il cibo. L’autentica cucina cinese non riguarda solo il cibo, ma e’ anche un ponte tra culture, ha dichiarato. “E’ ora di mostrare di piu’ le tradizioni cinesi, permettendo al mondo di vedere la vera ricchezza della cultura cinese”. Agenzia Xinhua